Collegamenti con al Qaida dietro agli attentati
Tashkent (AsiaNews) Almeno 19 persone sono rimaste uccise, e 26 ferite, nei due attentati suicidi di domenica e lunedì a Tashkent e nell'antica città di Bukhara, i più sanguinosi eventi di violenza organizzata degli ultimi cinque anni nell'ex Unione Sovietica. Martedì, poi, 23 persone sono morte negli scontri, per ore, tra militari uzbeki e sospetti terroristi. Ieri un uomo si è fatto saltare in aria con una bomba, in una zona residenziale di Tashkent, dopo aver liberato due persone che teneva in ostaggio. Circola inoltre la notizia, non ancora confermata, di altre bombe e sparatorie in città.
L'Uzbekistan, nazione dell'Asia Centrale che si trova in un'area a grande maggioranza musulmana, è considerato un alleato degli Stati Uniti nella lotta al terrorismo. Centina di soldati americani stazionano in una base aerea dell'Uzbekistan, a Khanabad, nel sud del paese, che nel 2001 si è dimostrata strategicamente importante per le operazioni militari americane in Afghanistan.
Le autorità uzbeke hanno subito collegato le esplosioni dei giorni scorsi a gruppi terroristici internazionali legati al fondamentalismo islamico. Il Ministro degli Esteri Sadiq Safayev ha detto che "le mani del terrorismo internazionale" sono dietro a questa violenza e il Procuratore Generale Rashid Kadyrov ha affermato che l'uso di kamikaze suicidi "è la prova del coinvolgimento di stranieri". In una sua dichiarazione ufficiale rilasciata oggi, il vice Ministro degli Interni e capo dell'anti-terrorismo, Ilya Pyagay, ha detto che "sono wahabiti che appartengono ad alcune frange internazionali del gruppo terroristico di al Qaida. Questi sono banditi che avevano pianificato da tempo i loro attentati". E' stata la prima volta che il governo uzbeko ha menzionato apertamente al Qaida come collegata agli episodi di violenza succeduti nei quattro giorni precedenti.
In particolare, le autorità hanno detto di ritenere che un gruppo uzbeko, l'Hizb ut-Tahrir, può essere responsabile di alcuni dei fatti accaduti. Opuscoli riguardanti l'Hizb ut-Tahrir e la setta wahhabita, la corrente islamica predominante in Arabia Saudita, sono stati trovati in un'industria per la fabbricazione di bombe a Bukhara, nella regione centrale del paese. Hizb ut-Tahrir, che in precedenza non è mai stato collegato ad atti terroristici, ha negato ogni responsabilità per quanto appena accaduto. Tuttavia, le autorità uzbeke sostengono che Hizb ut-Tahrir è terreno fertile per i terroristi e di aver chiesto inutilmente al governo americano di definirlo come gruppo terrorista.
Altro gruppo sospettato è l'Islamic Movement of Uzbekistan (IMU).
Intanto, il Segretario di Stato americano Colin Powell si è offerto di collaborare nelle indagini sugli attacchi e discutere su quale aiuto sia necessario per portare pace in quell'area. Il portavoce del Dipartimento di Stato, Richard Boucher, ha detto che gli Stati Uniti non sono in possesso di informazioni certe su chi possa essere il vero responsabile degli attacchi, ma ha fatto notare che l'IMU è una delle principali minacce nell'Uzbekistan. Si riteneva che il gruppo si fosse disperso durante le operazioni militari in Afghanistan, guidate dagli americani, ma alcuni di loro possono essersi infiltrati nelle nazioni confinanti.
Il numero di arrestati che si ritiene siano collegati agli attacchi degli ultimi giorni sono ora più di trenta. Secondo Monica Whitlock, inviata della BBC a Tashkent, un grande numero di arresti, in casi di nessun autore preciso, è cosa comune ma ora, con la temporanea chiusura dei confini decisa dal presidente Islam Karimov, nel tentativo di porre un freno agli atti di violenza, questa decisione potrebbe avere effetto contrario.
Ricahrd Boucher ha detto che pur se l'Uzbekistan si è dato da fare nella guerra al terrorismo, ora gli uzbeki devono sforzarsi maggiormente per introdurre riforme democratiche: "Più democrazia è il migliore antidoto al terrore", ha detto.