25/11/2021, 13.10
SRI LANKA-CINA
Invia ad un amico

Colombo, Rajapaksa dà a Pechino un progetto portuale destinato prima a India e Giappone

China Harbour Engineering costruirà il terminal container orientale nel porto della capitale. Agli indiani rimane quello nel settore occidentale. Il presidente srilankese dice di dover bilanciare i rapporti con i cinesi e Delhi. Sullo sfondo i timori per la “trappola del debito” di Pechino.

Colombo (AsiaNews) – Il governo del presidente Gotabaya Rajapaksa ha assegnato a una compagnia cinese un progetto per lo sviluppo portuale della capitale destinato prima a India e Giappone.

China Harbour Engineering costruirà il terminal container nella parte orientale dello scalo di Colombo. Nel maggio 2019 l’amministrazione Sirisena aveva stipulato un accordo con India e Giappone per realizzare la struttura. A febbraio Rajapaksa ha escluso indiani e nipponici dall’iniziativa, sostenendo che il suo esecutivo l’avrebbe portata avanti in autonomia: il 23 novembre la nuova svolta, con il riconoscimento della partecipazione cinese.

Rajapaksa ha giustificato la mossa con la necessità di bilanciare i rapporti con Pechino e Delhi. A fine settembre il conglomerato indiano Adani Group si è assicurato un contratto da 700 milioni di dollari per lo sviluppo del terminal container occidentale di Colombo.

Lo Sri Lanka ha scarse riserve di valuta estera e gravi problemi di debito. Pechino continua a finanziarla con una linea di credito da un miliardo di dollari. Secondo osservatori locali ed esteri, Rajapaksa fa concessioni a Pechino sulle infrastrutture nazionali per ottenere nuovi prestiti. Egli ha rinunciato a rivedere il contratto d’affitto del porto di Hambantota, in gestione a Pechino dal 2017 per 99 anni come parte di un'intesa per ripagare i debiti contratti con il gigante cinese.

Data la posizione geografica dell’isola, collocata lungo le rotte marittime tra Europa, Medio oriente e Asia orientale, la Cina considera lo Sri Lanka un elemento chiave della sua Belt and Road Initiative: il piano infrastrutturale globale lanciato nel 2013 da Xi Jinping per accrescere la centralità  commerciale (e quindi geopolitica) di Pechino.

Per i partner della Belt and Road si parla da tempo di “trappola del debito”: il rischio di dover cedere propri asset alla Cina, soprattutto infrastrutture come porti, in caso di mancata restituzione di prestiti e relativi interessi. Secondo AidData, 40 dei 50 maggiori prestiti stanziati da creditori statali cinesi hanno ricevuto garanzie “collaterali” dai governi clienti.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Premier Rajapaksa: Dal nuovo porto di Colombo, ricchezza per tutti
18/09/2020 11:58
Il nuovo porto di Colombo rischia di diventare una ‘colonia cinese’
26/04/2021 12:08
Belt and Road: Paesi poveri hanno debiti per centinaia di miliardi con Pechino (INFOGRAFICA)
29/09/2021 13:03
Gwadar: in migliaia bloccano il porto, fiore all’occhiello della Belt and Road
16/12/2021 12:48
Rajapaksa chiede a Pechino di ristrutturare il debito. L'occhio vigile dell'India
13/01/2022 12:25


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”