03/09/2025, 09.33
SRI LANKA
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Colombo, l’appello dei familiari dei ‘desaparecidos: vogliamo verità e giustizia

di Melani Manel Perera

Migliaia di bambini, mogli, genitori da anni aspettano notizie sulla sorte dei loro familiari scomparsi in circostanze misteriose. Guerra, matrice politica, terrorismo fra le ragioni alla base dei sequestri, da nord a sud dell’isola. La storia della famiglia di Madushka Haris de Silva, originario di Anuradhapura, di cui si sono perse le tracce il 2 settembre di 12 anni fa. 

Colombo (AsiaNews) - Migliaia di bambini in Sri Lanka hanno perso i loro padri, le mogli hanno perso i mariti, i genitori hanno perso i figli e i fratelli e le sorelle hanno perso i loro cari a causa delle sparizioni forzate. Vite sospese di intere famiglie di moderni “desaparecidos” asiatici, le cui vite sono avvolte nel mistero e la cui scomparsa è legata ai fattori più disparati, dalla guerra al terrorismo a nord come nel sud dell’isola, fino alle sparizioni di matrice politica. Madushka Haris de Silva, originario di Anuradhapura, è una delle tanti vittime di sparizioni forzate e i familiari si rivolgono al presidente per avere verità e giustizia, perché “bambini come noi, che hanno perso i loro padri, sappiano cosa è successo. E adottare misure - avvertono - per garantire che altri non ne perdano in futuro”.

Ranulya Hansani de Silva, una ragazza di 12 anni, ha detto ad AsiaNews che sono passati proprio 12 anni da quella sera del 2 settembre quando un gruppo di persone sconosciute è arrivato in un furgone bianco, portando via un genitore che non ha fatto nemmeno in tempo a conoscere. Lei come il fratello, pressoché orfani dalla nascita. “Perché non abbiamo mai visto nostro padre? Quando è stato rapito con la forza (02 settembre 2013), io e mio fratello vivevamo nel grembo di nostra madre. Abbiamo visto nostro padre solo nelle fotografie” ha detto Ranulya.

Oltre al genitore, nel furgone misterioso sono finiti anche altri due zii, anche se “dopo un paio di giorni loro hanno fatto ritorno, ma mio padre no” confessa la figlia con le lacrime agli occhi. “Nessuno di noi sa davvero - ammette - cosa è successo al nostro amato padre. Mi manca molto sia a me che a mio fratello. I padri dei nostri amici vengono a scuola e li portano a casa. Noi non abbiamo un padre che lo faccia ed è molto triste. Mia madre, io e mio fratello viviamo nel dolore”.

“Mia madre, Mayuri Inoka, ci ha detto che da quando siamo nati, siamo andati in luoghi diversi ad Anuradhapura e Colombo ogni anno il 2 settembre per protestare. Ricordo - prosegue la ragazza nel racconto - di essere andata lì quando stavamo crescendo. Molte persone ci hanno aiutato durante quelle proteste” e si sono adoperate cercando di aiutare la famiglia nelle ricerche, ma ogni sforzo è risultato vano. Ecco perché Ranulya affida ad AsiaNews un appello per il presidente Anura Kumara Dissanayake, perché dica “ai bambini come noi che hanno perso i loro padri, cosa è successo” e, al contempo, di “adottare misure per garantire che altri non perdano i loro padri in futuro”.

Inoltre, la stessa Mayuri Inoka aveva subito la sorte di Madushka, il marito scomparso, venendo lei stessa rapita il Primo novembre 2014. La donna racconta di aver subito minacce dai rapito, che le hanno chiesto di abbandonare proteste e iniziative volte a far luce sulla sorte del marito. Ciononostante, Mayuri non ha rinunciato al suo tentativo di “trovare giustizia” per l’uomo che amava e che, con lei, conduceva una vita di pace. 

Intanto le autorità hanno annunciato la riapertura delle indagini in oltre 10mila casi di denuncia per sparizioni forzate, avvenute prima del 2000 in diverse zone dell’isola, da nord a sud. Al riguardo, il ministro della Giustizia Harshana Nanayakkara ha riferito che saranno introdotti nuovi meccanismi per rafforzare le funzioni dell’Ufficio per le persone scomparse (Omp) e dell’Ufficio per i risarcimenti, aggiungendo che è già arrivata ed è stata stanziata una somma di 375 milioni di rupie (poco più di un milione di euro).  Il ministro Nanayakkara ha parlato a un evento organizzato dall’Omp per celebrare la Giornata internazionale delle vittime delle sparizioni forzate presso il Temple Trees. Egli ha concluso sottolineando che le sparizioni forzate costituiscono un crimine e ha assicurato che verità, giustizia e risarcimenti sarebbero rimasti centrali nella politica del governo sotto l’amministrazione guidata dal Potere Nazionale del Popolo (Npp).

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