06/05/2009, 00.00
SRI LANKA
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Colombo crea una comitato per i tamil, ma per l'opposizione è "un inganno"

di Melani Manel Perera
Il presidente Rajapaksa convoca i leader dei partiti tamil in parlamento per affrontare le rivendicazioni della minoranza. Karunaratne, leader del Nava Sama Samaja Party all’opposizione, definisce “ridicolo” il comitato. “Se il governo vuole fare sul serio, deve fermare la guerra con l’accordo di discutere con le Tigri e la Tamil National Alliance”.
Colombo (AsiaNews) - “Il governo che ha schiacciato senza pietà le aspirazioni dei tamil, istituisce adesso un comitato composto da tamil per spiegarne le lamentele e giustificare così la sua politica oppressiva nei loro confronti. Come minimo, è ridicolo”. Sono le parole di Vickramabahu Karunaratne, segretario generale del Nava Sama Samaja Party (Nssp) e presidente del New Left Front (Nlf), la coalizione che si oppone al governo del presidente Mahinda Rajapaksa (nella foto).
 
Parlando con AsiaNews Karunaratne commenta con sarcasmo la decisione delle autorità di Colombo di istituire un organismo apposito per esaminare le rivendicazioni della comunità tamil. Secondo il leader del Nlf si tratterebbe dell’ennesimo inganno ai danni della minoranza che abita per lo più nel nord dell’isola.
 
Rajapaksa ha comunicato la decisione dopo un incontro tenutosi ieri al Temple Trees, il palazzo presidenziale. Ai colloqui hanno partecipato i rappresentanti dei partiti politici legati ai tamil con i quali le autorità di Colombo avrebbero discusso le misure da prendere per rispondere ai bisogni della popolazione del nord ed in particolare gli aiuti per le centinaia di migliaia di rifugiati scappati dalla no fire zone e ora nelle zone sotto il controllo dell’esercito.
 
Alla prima riunione del 5 maggio, oltre ad alcuni ministri, hanno partecipato i leader dei partiti d’ispirazione tamil: Anandasangaree, presidente del Tamil United Liberation Front (Tulf), Devanda, del Eelam People's Democratic Party (Epdp), Siddharthan, leader del People's Liberation Organisation of Tamil Eelam (Plote), Sridharan, del Eelam People's Revolutionary Liberation Front (Eprlf), Sivalingam, del Ceylon Workers' Congress (Cwc), Radhacrishnan dell’Upcountry Peoples Front (Upf) e Chandrakanthan del Tamil Makkal Viduthalai Pulikal (Tmvp). Dopo questo primo appuntamento le riunioni dell’organismo dovrebbero svolgersi ogni settimana.
 
Karunaratne afferma che “le rivendicazioni della popolazione tamil sono state discusse per anni e anni. Quello che chiedono è il potere di auto-governo che non può sussistere senza la divisione del Paese”. Per il leader del Nfl “un governo che ha costantemente rigettato ogni discussione su questo punto e sostenuto l’affermazione di un Paese unito sotto l’egemonia singalese, si prende gioco di tutti questi gentiluomini. Certo le discussioni del comitato non faranno ulteriori danni, ma non servirà neppure ad affrontare la questione”.
 
Karunaratne non risparmia critiche anche ai politici tamil che hanno partecipato all’incontro e prenderanno parte alla commissione. L’accusa è quella “di voler salvarsi la faccia” nei confronti dei loro elettori “che sono furiosi davanti al sostegno e coinvolgimento che i loro rappresentanti stanno dando alla politica di Rajapaksa”. Per il leader del Nfl, una vera discussione delle rivendicazioni tamil ha un passaggio obbligato: “Se il governo vuole fare sul serio, deve fermare la guerra con l’accordo di discutere con il Liberation Tigers of Tamil Eelam (Ltte) e la Tamil National Alliance (Tna) della libertà dei tamil”.
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