Commercio e influenza: Pechino surclassa Tokyo nel sud-est asiatico
Gli scambi cinesi con la regione sono il triplo di quelli nipponici. I giapponesi conservano la leadership negli investimenti netti esteri. Sondaggio: per il 77% degli intervistati la Cina è la potenza economica più influente nell’area. Il Giappone apprezzato per la promozione della pace e della sicurezza internazionale.
Pechino (AsiaNews) – La Cina surclassa il Giappone come partner commerciale dei Paesi del sud-est asiatico. Secondo dati del Segretariato Asean, l’associazione economica che riunisci 10 Paesi della regione, nel 2021 gli scambi avuti con i cinesi sono stati il triplo di quelli con i nipponici.
Come osserva Nikkei Asia, nel sud-est asiatico il sorpasso commerciale di Pechino nei confronti di Tokyo è avvenuto nel 2009: prima i giapponesi concorrevano con gli Usa per il primo posto. Lo scorso anno l’interscambio tra Cina e nazioni Asean ha raggiunto gli 878 miliardi di dollari all’anno, secondo dati del governo cinese.
La Cina supera il Giappone anche per numero di visitatori. Nel 2020, nel pieno della pandemia da Covid-19, più di 4 milioni di cinesi si sono recati nel sud-est asiatico, contro poco più di un milione di nipponici.
Malgrado un calo negli ultimi anni – dai 14,9 miliardi di dollari del 2012 agli 8,5miliardi del 2020 – il Giappone continua a superare la Cina per investimenti netti esteri accumulati. Ciò si spiega con le richieste di Pechino di fare ricorso a materiali, personale ed equipaggiamento cinesi per realizzare i progetti da finanziare, richieste che Tokyo non inoltra.
Per il 77% degli esperti e degli opinion leader intervistati nei Paesi Asean dall’Iseas Yusof Ishak Institute, centro studi con sede a Singapore, la Cina è ormai la potenza economica più influente nell’area. Seguono gli Stati Uniti con circa il 10% e il Giappone con il 2,6% - nel 2019 il dato per Tokyo era del 6,2%.
L’indagine dell’Iseas rivela però che il 54% del campione apprezza gli sforzi del Giappone per promuovere pace, sicurezza e prosperità nel mondo. Sul punto solo il 27% ha scelto la Cina, un’opinione influenzata dal crescente attivismo militare di Pechino nel Mar Cinese meridionale e in altre parti dell’Asia.