09/03/2011, 00.00
EGITTO
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Continuano gli scontri fra copti e musulmani: 6 morti e 42 feriti

Le violenze sono esplose durante la manifestazione organizzata dai copti per chiedere la ricostruzione della chiesa di Soul distrutta dai musulmani lo scorso 5 marzo. L'esercito è intervenuto per fermare le violenze. Nell'Alto Egitto a rischio demolizione un ospedale cristiano per disabili. Distrutte alcune abitazioni di cristiani.
 Il Cairo (AsiaNews) – Cresce la tensione fra copti e musulmani con scontri violenti nei quartieri di Moqattam e di Abhazya al Cairo. P. Rafic Greiche, capo ufficio stampa della Chiesa cattolica egiziana, afferma che il bilancio è di 6 morti e 42 feriti. Gli scontri sono esplosi durante una protesta cristiana per la ricostruzione della chiesa copta di San Mina e San Giorgio distrutta dai musulmani nel villaggio di Soul lo scorso 5 marzo. Il sacerdote sottolinea che per evitare un’escalation il governo guidato dai militari potrebbe affrettare la ricostruzione della chiesa.    

Secondo fonti di AsiaNews, gli scontri sono iniziati ieri quando migliaia di copti, appoggiati anche da diversi musulmani, hanno bloccato due strade che portano verso piazza Tarhir, suscitando l’ira degli automobilisti. Gruppi di radicali islamici sono giunti sul luogo e hanno iniziato a scontrarsi con i manifestanti, costringendo l’intervento dell’esercito. Le fonti aggiungono inoltre che anche molti copti dei quartieri più poveri, in passato oggetto di violenza da parte dei musulmani, hanno contribuito a far degenerare la manifestazione. “Nel quartiere – sottolineano le fonti -  vi è ancora molta tensione, si sentono spari e molte famiglie non hanno mandato i figli a scuola”.

La comunità copta è da secoli oggetto di ingiustizie e violenze da parte dei musulmani, soprattutto nell’Alto Egitto, dove nel 2010 si sono registrati oltre 21 dei 59 incidenti avvenuti nel Paese. Di recente, il governatore della regione di Minya (Alto Egitto) ha ordinato senza motivo la demolizione di un ospedale per portatori di handicap retto dalla Chiesa copta nel villaggio di Deir Barsha. Lo scorso 28 febbraio oltre 10mila copti  hanno manifestato contro il governatore, obbligandolo a interrompere le operazioni di demolizione. Nel villaggio di  Saeed Abdelmassih lo stesso governatore ha fatto invece demolire dall’esercito le abitazioni della comunità cristiana perché si era rifiutata di pagare una tassa extra. (S.C.)     

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