16/05/2011, 00.00
EGITTO
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Partiti laici egiziani insieme per frenare il dominio dei Fratelli musulmani

I leader dei partiti nati dopo la rivoluzione di piazza Tahrir si sono riuniti ieri al Cairo. Portavoce della Chiesa cattolica egiziana: “Una coalizione è l’unico strumento che abbiamo per evitare la creazione di uno Stato confessionale”. Dopo gli scontri fra musulmani e cristiani, l’esercito riapre 16 chiese copte chiuse per motivi di sicurezza.
Il Cairo (AsiaNews) – L’incontro di 1500 leader egiziani moderati avvenuto ieri al Cairo riaccende le speranze di scalfire il dominio dei Fratelli musulmani alle elezioni di settembre. È quanto sottolinea ad AsiaNews p. Rafic Greiche, capo ufficio stampa della Chiesa cattolica egiziana e portavoce delle sette denominazioni cattoliche.

Organizzata dalla Tahrok Igaby e da altre associazioni laiche, l’incontro ha riunito i leader dei principali partiti nati dopo la rivoluzione di piazza Tahrir - Free Egyptians Party, Justice Party, Democratic Front Party e l’Egyptian Social Democratic Party – per la prima volta intenzionati a creare una coalizione volta a trasformare l’Egitto in uno Stato laico.  “Una coalizione di partiti moderati – afferma p. Greiche – è l’unico strumento che abbiamo per frenare l’avanzata dei gruppi radicali ed evitare la creazione di uno Stato confessionale”.

I recenti scontri fra copti e gruppi estremisti islamici, costati oltre 11 morti e centinaia di feriti, accrescono lo spettro di una islamizzazione del Paese e spaventano non solo la minoranza cristiana, ma anche milioni di musulmani moderati, soprattutto donne e poveri. “La salita al potere dei partiti radicali islamici – afferma – il sacerdote – colpirà soprattutto vedove e madri abbandonate dai mariti, che non sapranno più come mantenere i propri figli”. I Fratelli musulmani e altri partiti islamici propongono un’applicazione radicale della sharia che vieta alle donne di lavorare e uscire di casa. In questi giorni molte donne musulmane hanno partecipato alle manifestazioni organizzate dalla comunità copta davanti alla sede della Tv di Stato egiziana, lanciando slogan in favore della laicità e contro l’islamizzazione del Paese.

Intanto, dopo gli scontri fra musulmani e cristiani avvenuti lo scorso 14 maggio, il Consiglio dei militari ha annunciato la riapertura di 16 chiese copte chiuse nei mesi scorsi per motivi di sicurezza e il varo di una legge per la costruzione di nuovi edifici religiosi.  (S.C.)   

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