17/10/2012, 00.00
COREA DEL SUD
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Corea, entra nel vivo la sfida per le presidenzali

di Joseph Yun Li-sun
Il 19 dicembre si vota per il successore di Lee Myung-bak. A contendersi il posto sono la conservatrice Park, figlia dell’ex dittatore del Paese; Moon Jae-in, fervente cattolico ed ex capo di gabinetto del presidente Roh e Ahn Cheol-soo, un miliardario genio dell’informatica.

Seoul (AsiaNews) - Il 19 dicembre si terranno in Corea del Sud le 18esime elezioni presidenziali per decidere il sostituto di Lee Myung-bak, attuale inquilino della Casa Blu. Nel Paese la questione è molto sentita dato che, a differenza delle scorse elezioni, i candidati sono 3 (e non 2) e si presentano ognuno con un programma del tutto diverso da quello degli avversari.

A contendersi il posto sono Park Geun-hye, Moon Jae-in e Ahn Cheol-soo. Questi ultimi due stanno pensando a un possibile ticket elettorale: in vista delle urne, uno potrebbe rinunciare a favore dell'altro e divenirne poi primo ministro.

Park Geun-hye è la candidata del Saenuri, il partito di maggioranza parlamentare da cui proviene l'attuale presidente Lee Myung-bak. Chiamato fino allo scorso febbraio "Gran National Party", è uno schieramento con tendenze autoritarie: dialogo limitatissimo con la Corea del Nord, poca sensibilità nei confronti dello stato sociale e priorità assoluta all'economia.

La Park ha ricevuto il battesimo ma si professa atea: nei giorni scorsi ha incontrato il capo dell'Ordine Jogye, il più grande e potente ordine buddista della Corea del Sud, per cercare di ottenerne l'appoggio. Figlia del dittatore Park Chung-hee, è stata "first lady" del Paese per diversi anni: la madre è morta in un attentato in cui sarebbe dovuto morire il marito.

Moon Jae-in è invece il candidato dei Democratici. Figlio di un rifugiato dalla Corea del Nord, cattolico praticante, Moon venne cacciato dall'università e arruolato a forza per aver organizzato delle proteste contro la Yushin, la politica dittatoriale imposta dall'allora presidente Park Chung-hee (padre della candidata conservatrice).

Finita la ferma si è dedicato alla giurisprudenza, ha fondato un giornale liberale e ha guidato la campagna elettorale vincente dell'ex presidente Roh Moo-hyun, di cui poi è stato capo di gabinetto. Dopo il suicido di Roh, accusato di corruzione, ha letto un'orazione funebre che ha scatenato l'ammirazione del Paese: il partito lo ha candidato dopo pochi giorni.

Ahn Cheol-soo è il terzo candidato, indipendente. Sposato con una cattolica fervente, ha avuto un enorme successo nel campo dell'informatica. Si è formato in un'università cattolica, dove la moglie faceva volontariato insieme a dei seminaristi, e qui ha sviluppato un antivirus che ha conquistato il mercato. Fonda gli AhnLab, compagnia tecnologica di altissimo livello, che guida fino al suo impegno politico.

Lo scorso anno ha donato 218 milioni di dollari (la metà delle sue azioni dei laboratori) per garantire un'istruzione ai bambini poveri. Per questo è stato accusato dagli avversari di "populismo": lui ha risposto che "se per populismo si intende interessarsi del popolo allora sì, sono populista".

 

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