04/12/2012, 00.00
COREA DEL SUD
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Presidenziali in Corea, Ahn sprona i suoi: “Votate Moon”

di Joseph Yun Li-sun
L’ex candidato indipendente ritorna in pubblico dopo l’annuncio del ritiro: “Costruiremo una nuova politica per il Paese, ma solo dopo il voto del 19 dicembre”. Il presidente in carica, Lee Myung-bak, “spera” di vedere eletta la conservatrice Park Geun-hye.

Seoul (AsiaNews) - A dieci giorni dal proprio ritiro, l'ex candidato alle presidenziali Ahn Cheol-soo è riapparso sulla scena pubblica per chiedere ai propri sostenitori di appoggiare il democratico Moon Jae-in. I due avevano scelto di correre insieme, ma lo scorso 23 novembre è arrivato l'annuncio del ritiro definitivo di Ahn che però, oggi, dice: "Accettate il mio desiderio a cuore aperto e aiutate Moon". In questo modo, il politico indipendente cerca di chiudere le polemiche che volevano i due in rottura.

Il prossimo 19 dicembre la Corea del Sud è chiamata a votare il prossimo presidente. L'attuale inquilino della "Casa Blu", il conservatore Lee Myung-bak, ha espresso "la speranza" di vedere eletta Park Geun-hye: la candidata del Saenuri [il nuovo nome scelto dal Partito conservatore] è la figlia dell'ex dittatore Park ed è sostenuta dall'alta finanza e da diversi settori sociali intransigenti nello sviluppo economico e nei rapporti con la Corea del Nord.

Contro di lei corre Moon, esponente del Partito democratico ed ex capo di gabinetto del presidente Roh. Cattolico praticante, può contare sul sostegno quasi totale della Chiesa coreana e sulle fasce più moderate della popolazione. I sondaggi per ora danno in vantaggio la Park, ma come ha spiegato ad AsiaNews il segretario esecutivo della Conferenza episcopale "le cose possono cambiare da un momento all'altro".

Per adesso, il rinnovato sostegno di Ahn ha spostato i propri voti (considerati circa il 7 % dell'elettorato totale) nel campo di Moon. Tuttavia, il tycoon dell'informatica ha spiegato che "dopo le presidenziali" intende "costruire una nuova politica. La campagna elettorale ha subito un rallentamento, non si sente il bisogno di quelle politiche nuove che invece noi desideriamo. Ne sono consapevole, ma potremo lavorarci solo dopo il voto".

 

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