08/05/2015, 00.00
COREA DEL NORD
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Corea del Nord: malati di tbc, il “grazie” ai volontari cattolici

La delegazione della Eugene Bell Foundation è appena rientrata dal viaggio “primaverile” nel Paese socialista. Il governo ha concesso il permesso di costruire altri cinque sanatori per i malati. Una delegazione di coloro che sono guariti incontra il gruppo: “Ci avete portato la vita e dato speranza. Grazie”. Superiore dei Maryknoll ad AsiaNews: “Proprio dare speranza è la cosa più bella, per un cristiano”.

Seoul (AsiaNews) – I volontari cattolici che lavorano con i malati di tubercolosi in Corea del Nord “ci hanno portato vita e speranza, e noi vogliamo ringraziarli per questo”. Lo ha detto il portavoce di un gruppo di ammalati al gruppo della Eugene Bell Foundation – fra cui alcuni sacerdoti cattolici – che ha appena concluso il viaggio “primaverile” nel Paese socialista. Fra loro anche p. Gerard Hammond, Superiore regionale dei Maryknoll in Corea, che ad AsiaNews dice: “La cosa più bella è proprio questa. Essere messaggeri di speranza”.

La missione di primavera è iniziata il 20 aprile scorso e si è conclusa il 6 maggio. La delegazione era composta da 16 membri, 11 deputati al team di accoglienza e cinque a quello di ricostruzione delle strutture sanitarie che hanno subito danni durante l’inverno. I centri gestiti dalla Fondazione – racconta p. Hammond – “al momento sono 11, ma il governo ci ha concesso la possibilità di costruirne altri cinque. Ognuno di questi può ospitare fino a 20 malati di tubercolosi”.

In totale, in questa ultima visita il gruppo ha potuto constatare l’avvenuta guarigione di circa mille pazienti: “Noi forniamo le strutture, i medicinali e a volte l’aggiornamento sanitario. Il governo è consapevole dei rischi di una malattia come la tubercolosi, ed è bello vedere che in questo campo collaborano. È stato molto bello soprattutto l’incontro serale con la delegazione dei pazienti guariti. Dare speranza è per un cristiano una cosa meravigliosa”.

Il p. Hammond lavora da circa 20 anni con la Corea del Nord. Superiore regionale dei missionari Maryknoll, ha compiuto più di 50 viaggi nel Paese: lo scorso anno ha ottenuto la cittadinanza sudcoreana, un onore rarissimo per un occidentale, proprio in considerazione del suo impegno umanitario e cattolico. Anche la Eugene Bell Foundation ha una lunga storia di aiuti al Nord. Nata nel 1995 per volontà di Stephen Linton, comprende una delegazione che due volte l'anno (di recente salite a tre) può visitare alcune zone della Corea del Nord. La consegna di medicinali e attrezzature mediche per debellare la tubercolosi è lo scopo delle visite.

Il Paese ha circa 22 milioni di abitanti, di cui la metà sotto la soglia della povertà. La tubercolosi, come spiega p. Hammond, "si propaga per via aerea e colpisce coloro che soffrono di malnutrizione o di generica debolezza organica. Stiamo cercando di fare il possibile per fermare il contagio, e in questo la nostra controparte [il governo di Pyongyang nda] è molto propositiva. Noi non nascondiamo la nostra identità, le richieste per i visti sono oneste e anche nella delegazione di quest'ultimo viaggio c'erano diversi sacerdoti".

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