26/01/2024, 08.43
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Da Roma a Faisalabad la preghiera per l'unità dei cristiani

di Shafique Khokhar

Conclusa in tutto il mondo la Settimana ecumenica. Papa Francesco insieme al primate anglicano Welby hanno affidato a un gruppo di vescovi il mandato a "testimoniare insieme l'unità voluta da Dio diffondendo la misericordia e la pace". Le celebrazioni comuni in Pakistan e in Bangladesh: "Se non siamo uniti tra noi come possiamo portare gli altri a Cristo?".

Faisalabad (AsiaNews) – “Tutti gli sforzi verso la piena unità sono chiamati a seguire lo stesso percorso di Paolo, a mettere da parte la centralità delle nostre idee per cercare la voce del Signore e lasciare iniziativa e spazio a Lui”. È stata la centralità della preghiera, “primo compito del nostro cammino”, il cuore della riflessione di papa Francesco ieri nella celebrazione ecumenica dei vespri nella basilica di San Paolo Fuori le Mura che ha concluso la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Un rito, quest’anno, accompagnato anche da un gesto: il mandato che - insieme all’arcivescovo di Canterbury Justin Welby – il pontefice ha conferito a un gruppo di vescovi cattolici e anglicani della della Commissione internazionale per l’Unità e la Missione. Insieme sono stati inviati a testimoniare l’unità voluta da Dio per la sua Chiesa nelle rispettive regioni, andando avanti insieme “a diffondere la misericordia e la pace di Dio in un mondo bisognoso”.

Un eco di questo stesso spirito è già risuonato nel modo in cui tante diocesi dell’Asia hanno vissuti in questi giorni la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Particolarmente significativa, in proposito, è stata l’esperienza vissuta a Faisalabad, in Pakistan, una delle realtà del mondo dove i cristiani si sono ritrovati negli scorsi mesi a vivere insieme l’esperienza drammatica della violenza contro i cristiani.

In occasione dell’appuntamento ecumenico sono stati organizzati programmi in diverse città e parrocchie della diocesi di Faisalabad intorno al comando evangelico “Amerai il prossimo tuo come te stesso”, suggerito in tutto il mondo come tema. Il primo, presieduto dal vicario generale p. Abid Tanvir, si è tenuto il 18 gennaio nella cattedrale cattolica vi hanno partecipato circa 50 sacerdoti e vescovi di diverse denominazioni, che hanno apprezzato lo sforzo della Chiesa cattolica per riunire tutte le denominazioni su un'unica piattaforma per l'unità.  Durante le iniziative erano presenti i leader della Church of Pakistan, della Chiesa presbiteriana, dell'Esercito della Salvezza, della Chiesa battista e di altre piccole denominazioni.

Altri appuntamenti si sono svolti nel distretto di Sahiwal, nelle città di Gojra e Okara e nella Chiesa presbiteriana di Faisalabad. L'ultimo programma si è tenuto nella chiesa del Santo Rosario di Warispura. Parlando ai partecipanti, p. Tanvir ha detto: "Sono molto contento che siamo tutti insieme e preghiamo Dio per l'unità e la fratellanza. Questo è un buon gesto per dimostrare che, pur appartenendo a diverse denominazioni, siamo uniti in Cristo e diffondiamo il messaggio del Vangelo tra gli altri”.

Il pastore Emrick Joseph, della Chiesa presbiteriana, ha aggiunto: "È molto importante accettarsi a vicenda ed essere uniti per diffondere il messaggio di pace, amore e armonia. Se siamo divisi e non ci permettiamo di sederci insieme, come possiamo guidare le altre persone verso la buona strada del cristianesimo? Preghiamo Dio per questa fratellanza tra noi e chiediamogli più forza, amore e armonia". Il domenicano p. Khalid Rashid Asi ha commentato: “L'amore non ha confini, è come gli uccelli che possono posarsi su qualsiasi albero. Anche noi accettiamoci a vicenda, permettendo agli altri di venire nelle nostre case e di cantare insieme gli inni della pace e dell'armonia”.

Anche a Dhaka in Bangladesh la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani è stata vissuta con fervore: 550 cattolicie protestani hanno partecipato a una preghiera ecumenica nella chiesa cattolica di Tejgaon, alla presenza del nunzio apostolico in Bangladesh, l'arcivescovo Kevin Randall, e dell'arcivescovo Bejoy N. D'Cruze. La preghiera è stata organizzata dalla Commissione per il dialogo dell'arcidiocesi di Dhaka.

P. Kakon Luke Corraya, presidente della Commissione per il dialogo, ha spiegato che la Settimana dell'unità cristiana viene celebrata ogni anno con i protestanti, che rispondono sempre positivamente. "Crea un'opportunità per entrare in contatto con persone sconosciute. Anche se non abbiamo inimicizie con i protestanti, sedersi insieme, parlare insieme e pregare insieme ci rafforza come cristiani", ha detto p. Corraya. 

Anche il Rev. Alvin Proshad Vhokto, presidente della Dhaka Pastors' Fellowship e pastore della Joarsahara Baptist Church, ha partecipato alla preghiera ecumenica a Tejgaon. Ha elogiato l'iniziativa della Chiesa cattolica di organizzare questi appuntamenti, sottolineando la comune fede in Gesù Cristo tra i cristiani. Vhokto ha sottolineato l'importanza dell'unità, affermando: "Se diventiamo più uniti, possiamo predicare il Vangelo con più forza e più persone impareranno a conoscere Gesù Cristo".

(ha collaborato Sumon Corraya)

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