06/11/2010, 00.00
INDIA
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Dalit cristiani chiedono a Obama di sostenere la loro causa

di Santosh Digal
Il sostegno di Obama può essere la chiave per spingere il governo indiano a porre fine alla discriminazione anche religiosa, e concedere parità di diritti e benefici anche ai dalit cristiani. Quella iniziata oggi è la prima visita di Stato in India del presidente degli Stati Uniti.

New Delhi (AsiaNews) – In occasione della visita di Stato del presidente Obama in India, p. Charles Irudayam, segretario esecutivo della Commissione giustizia, pace e sviluppo della Conferenza episcopale indiana, ha parlato oggi con AsiaNews della situazione in cui versano i dalit cristiani in India: “Se i cristiani indiani, in particolare i dalit, chiedessero al presidente degli Stati Uniti Barack Obama di dire al governo indiano che la discriminazione basata sulla religione è una violazione dei diritti umani internazionali, allora il governo dovrebbe concedere la parità di diritti e benefici sia ai dalit cristiani che indù”.

Una disposizione presidenziale del 1950 limitava i benefici ai soli indù. Sebbene tale clausola sia stata poi modificata per includere buddisti e sikh, cristiani e musulmani sono rimasti esclusi. La maggior parte dei partiti politici indiani e i governi che si sono succeduti nel tempo sono più volte giunti a un accordo sull’estensione di una parte dei benefici anche ai dalit cristiani. Ma in 60 anni, nessuno ha preso questa decisione.

Suor Jane, del convento delle Adoratrici di Giuseppe di Mumbai, ha dichiarato: “Come cristiana mi aspetto che i dalit cristiani chiedano a Obama di parlare di tolleranza religiosa durante l’incontro con il presidente indiano Pratibha Patil Devisingh, e di come il governo dovrebbe modificare la Costituzione per concedere privilegi ai dalit cristiani”.

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama è atterrato oggi a Mumbai, e come prima tappa si è recato al Taj Mahal Hotel, dove ha reso omaggio alle 166 vittime dell’attentato che nel 2008 ha colpito l’albergo. Circa 5mila addetti alla sicurezza – tra cui servizi segreti statunitensi, indiani, e commandos d’elite – sono stati dispiegati intorno ai centri dove si focalizzerà la visita presidenziale. Durante i tre giorni – dal 6 al 9 novembre – Obama cercherà di concentrarsi sull’apertura dei mercati indiani agli affari americani, e affronterà una serie di questioni politiche, compresa la strategia sulla lotta al terrorismo.

Con la visita di Obama, sia l’India che gli Stati Uniti vogliono rafforzare la loro partnership strategica globale. Molte le questione sulle quali i due Paesi dovrebbero firmare degli accordi: agricoltura, spazio, sanità, energia pulita, e l’eliminazione di restrizioni sulle tecnologie a duplice uso in India.
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