22/10/2021, 08.50
SIRIA
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Damasco ha giustiziato 24 piromani responsabili dei roghi del 2020

Altre 11 persone dovranno scontare il carcere a vita; almeno cinque minorenni all’epoca dei fatti hanno subito condanne fra i 10 e i 12 anni di carcere. Per le autorità hanno commesso “atti terroristici”, provocando la morte di tre persone e il ferimento di decine. Documentati 187 incendi in 280 città e villaggi in meno di due mesi. 

Damasco (AsiaNews/Agenzie) - Il governo di Damasco ha giustiziato 24 persone, condannate a morte per aver appiccato lo scorso anno in modo deliberato una serie di incendi nel Paese. Secondo quanto riferisce il ministero siriano della Giustizia, altri 11 dovranno invece scontare, sempre per lo stesso reato, il carcere a vita, mentre cinque minorenni all’epoca dei fatti hanno subito condanne variabili fra i 10 e i 12 anni.  

Per le autorità siriane i responsabili sono criminali che hanno commesso “atti terroristici”, i quali hanno causato “danni alle infrastrutture dello Stato e alla proprietà pubblica e privata” oltre alla morte di almeno tre persone e decine di feriti. I piromani hanno agito fra settembre e ottobre 2020, in vari punti delle aree montuose che affacciano sulla costa, ricche di vegetazione.

“Hanno confessato di aver appiccato roghi - ha aggiunto il ministero - in diverse località” e hanno “pianificato” gli attacchi attraverso “incontri e riunioni”. Il dicastero ha documentato 187 incendi in almeno 280 fra città e villaggi in soli due mesi, che hanno mandato in fumo 13mila ettari di terre coltivate e 11mila ettari di foreste, danneggiando più di 370 abitazioni nelle province di Latakia, Tartus and Homs.

Nel momento in cui sono divampati i roghi, gli esperti hanno attribuito la colpa all’ondata di caldo anomala che aveva colpito il Paese il quel periodo dell’anno, unita ai venti caldi provenienti da oriente e alla vegetazione secca dopo una lunga fase di siccità. Nell’ultimo decennio i roghi sono diventati un fenomeno comune e ricorrente nel Mediterraneo orientale a causa del cambiamento climatico, che aumenta i rischi di ondate ripetute di calore e aridità che risultano essere fra i fattori determinanti nel provocare (o alimentare) gli incendi. Dall’inizio dell’era industriale la temperatura del pianeta è aumentata di 1,2 °C e l’innalzamento è destinato a proseguire, a meno che i governi di tutto il mondo non intervengano con tagli drastici alle emissioni.

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