16/12/2025, 13.49
BANGLADESH
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Dhaka, arrestato noto giornalista: 'Destabilizza il Paese'

di Sumon Corraya

La Legge antiterrorismo utilizzata contro Anis Alamgir per alcune prese di posizione nel pieno della campagna elettorale verso il voto di febbraio. La sua difesa in tribunale: "Metto in discussione il potere, lo faccio da due decenni". La preoccupazione dei giornalisti cattolici e delle organizzazioni per i diritti umani: "È un tentativo di soffocare le voci indipendenti".

Dhaka (AsiaNews) - Professionisti dei media provenienti dalla società civile e dalla Chiesa del Bangladesh hanno espresso profonda preoccupazione per l’arresto del noto giornalista Anis Alamgir, un fatto che suscita gravi timori sulla libertà di stampa nel Paese. Alamgir è stato fermato dall’intelligence in una palestra di Dhaka intorno alle 20 del 14 dicembre e successivamente incriminato ai sensi della Legge antiterrorismo.

L’arresto è avvenuto nonostante le rassicurazioni del governo ad interim guidato dal premio Nobel Muhammad Yunus, che l’11 settembre 2024 aveva dichiarato: “La piena libertà di stampa e di espressione è già stata garantita. Abbiamo detto a tutti: sentitevi liberi di criticarci. Rispettiamo le opinioni di tutti. Il governo sta valutando attivamente la creazione di una commissione per i media affinché possano svolgere il loro lavoro senza alcun ostacolo”.

La detenzione di Alamgir ha suscitato indignazione tra giornalisti e gruppi per i diritti umani. P. Bulbul Augustine Rebeiro, direttore del Centro cristiano delle comunicazioni e segretario della Commissione per le Comunicazioni sociali della Conferenza episcopale, commenta ad AsiaNews: “Noi che lavoriamo nei media siamo allarmati. Attraverso questo arresto, i giornalisti investigativi si sentiranno intimiditi ed estremamente cauti nella scelta delle parole. Quanti dicono sempre la verità esiteranno a esprimersi liberamente. È un tentativo di soffocare la voce del giornalismo indipendente”.

Il Tribunale metropolitano dei magistrati di Dhaka ha concesso una custodia cautelare di cinque giorni per Alamgir, dopo che la polizia ne aveva richiesti sette. Il giornalista è stato condotto in tribunale sotto una pesante dispiegamento di agenti di sicurezza, a seguito di un caso registrato presso la stazione di polizia di Uttara Paschim. Il procedimento accusa Alamgir e altre quattro persone di aver cospirato per destabilizzare il Paese e rilanciare organizzazioni vietate attraverso i social media e i talk show televisivi.

In tribunale, Alamgir ha difeso il proprio operato: “Sono un giornalista, metto in discussione il potere - ha dichiarato -. Lo faccio da due decenni. Il mio lavoro non è inginocchiarmi davanti a nessuno. Condivido apertamente le mie opinioni su Facebook. Non so che cosa abbia fatto di sbagliato. Il dottor Yunus può trasformare tutto il Bangladesh in una prigione, se lo vuole”.

Nel caso sono citati anche l’attrice Meher Afroz Shawon, la modella Maria Kispatta e il presentatore Imtu Ratish Imtiaz. Secondo le accuse, dal 5 agosto 2024 avrebbero diffuso propaganda per destabilizzare il Paese dopo la fuga dell’ex primo ministro Sheikh Hasina durante il movimento studentesco di luglio.

Le organizzazioni per i diritti umani hanno condannato l’arresto. Ain O Salish Kendra (Il Centro per la Legge e la Mediazione, una delle voci più importanti del Paese in questo campo ndr) ha dichiarato: “Applicare la Legge antiterrorismo contro un giornalista è un abuso della legge e un attacco diretto alla libertà di espressione. Criticare le politiche del governo non è un crimine. Il giornalismo indipendente è essenziale per una governance responsabile”.

Anche il Consiglio dei Direttori ha diffuso una dura dichiarazione, definendo l’arresto “un precedente pericoloso”, paragonandolo a pratiche autoritarie del passato: “Evoca i ricordi della repressione statale contro i giornalisti durante i regimi dittatoriali. Allora erano comuni false accuse, molestie e arresti arbitrari. Questo episodio ripete quella triste realtà”.

La dichiarazione ha inoltre sottolineato che, dopo la caduta del regime di Sheikh Hasina il 5 agosto 2024, numerosi giornalisti sono stati coinvolti in “false accuse di omicidio”, e molti di loro si trovano ancora in carcere. Mentre il Bangladesh si prepara alle elezioni nazionali previste per febbraio, l’arresto di Anis Alamgir ha intensificato le preoccupazioni per la riduzione dello spazio democratico. I leader della Chiesa e la società civile temono che il bavaglio imposto alle voci critiche comprometta la trasparenza e la responsabilità istituzionale.

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