16/02/2004, 00.00
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Dialoghi di Pace: vescovo chiede che l'NPC sia tolto dalla lista del terrore

Manila (AsiaNews) –  Rappresentanti del governo filippino e del Fronte Democratico Nazionale (NDF), assieme a facilitatori del governo norvegese, hanno firmato una dichiarazione comune alla fine di un incontro che ha rilanciato i dialoghi di pace nel paese. L'incontro si è tenuto ad Oslo dal 10 al 14 febbraio scorsi. Un punto importante di accordo è la rimozione del New People's Army dalla Lista Internazionale dei gruppi terroristi. La rimozione del gruppo comunista (braccio armato del NDF) è stata voluta anche da vescovi cristiani.

Gli interlocutori si sono detti d'accordo sull'importanza della ripresa dei colloqui, falliti  2 anni fa, per risolvere il conflitto armato che dura da 35 anni e che ha causato la morte e lo sfollamento di migliaia di persone. Il fine dei negoziati – si dice nella dichiarazione - è di giungere a "una pace giusta e durevole, andando alla radice delle cause del conflitto armato, realizzando riforme sociali, economiche politiche, costituzionali, migliorando le condizioni di vita del popolo filippino e ampliando la loro libertà". Le parti hanno varato un accordo sui seguenti punti:

1)      il quadro e lo scopo dei negoziati, accettando 9 accordi bilaterali firmati in passato;

2)      il valore della terza parte (il governo norvegese);

3)      entrambe le parti chiederanno a Stati Uniti, Unione Europea, Australia e Canada di rimuovere dalla "lista del terrore" il Partito Comunista Filippino e il National People's Army, insieme al capo dell'NDF, Jose Ma. Sison, come una necessità "per far avanzare e promuovere i negoziati di pace";

4)      accelerare il lavoro e irrobustire il processo;

5)      la formazione di un Comitato Misto per il Monitoraggio dell'attuazione del rispetto dei diritti umani, secondo le leggi internazionale;

6)      ricompensa per 10 mila vittime di violazioni ai diritti umani sotto il passato regime di Marcos;

7)      cooperazione su riforme sociali e politiche;

8)      rilascio di prigionieri politici come passo per costruire una maggiore fiducia reciproca;

9)      scambio di informazioni e critiche su  temi che possono influenzare i negoziati di pace.

Mons. Julio Xavier Labayen, ocd, vescovo emerito della Prelatura di Infanta, e membro del Forum Ecumenico dei vescovi ha detto ad AsiaNews che lui stesso, insieme all'organismo ecumenico hanno sostenuto l'idea di cancellare dalla lista dei terroristi Sison e l'NPA. "Non ci sarebbe stata nessuna base per la pace se fossero stati ancora bollati come terroristi". Mons. Labayen ha mandato una lettera alle Chiese in Europa "chiedendo loro di aiutarci in questo desiderio". Come risposta, il governo norvegese, attraverso il suo ambasciatore a Manila, ha incontrato il Furum per un dialogo. Il vescovo spiega: "Abbiamo sostenuto questo tema non solo per la pace nelle Filippine, ma anche perché la pace è una questione globale". (SE)

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