11/01/2024, 08.32
ASIA TODAY
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Disordini in Papua Nuova Guinea: almeno 8 morti

Le notizie di oggi: indagati per corruzione alcuni funzionari thailandesi accusati di aver inviato migranti in Finlandia dietro pagamento. Ancora sconti in Manipur, dove si è registrato il più lungo blocco di internet del 2023. La Corea del Nord sta intensificando la cooperazione militare con la Russia, dice Seoul. Consiglio di sicurezza Onu chiede agli Houthi di fermare gli attacchi alle navi nel Mar Rosso, Cina e Russia astenute.

PAPUA NUOVA GUINEA

Almeno otto persone sono morte finora a causa di disordini scoppiati a Port Moresby, capitale della Papua Nuova Guinea: gruppi di persone hanno preso d’assalto negozi e supermercati mentre la polizia e altri funzionari pubblici erano in sciopero per essersi trovati lo stipendio dimezzato. Il primo ministro James Marape si è giustificato dicendo che circa 100 dollari sono stati sottratti dagli stipendi dei dipendenti pubblici a causa di un problema del sistema informatico e non di un aumento a sorpresa delle tasse.

BRUNEI

Si tiene oggi il matrimonio tra un principe del Brunei Abdul Mateen e Yang Mulia Anisha Rosnah, nipote di uno dei principali consiglieri del re. Mateen è il decimo figlio di Sultan Hassanal Bolkiah, un tempo l’uomo più ricco del mondo. La celebrazione di oggi si terrà in moschea ma i festeggiamenti dureranno 10 giorni, e l’evento principale sarà la processione degli sposi il 14 gennaio, per la quale molte persone si sono già attrezzate per cercare di vedere la coppia reale.

THAILANDIA

Due ex ministri e altri due funzionari saranno indagati per aver presumibilmente chiesto 36 milioni di baht (935mila euro) per l’invio di 12mila lavoratori thailandesi in Finlandia per la raccolta di frutti di bosco tra il 2020 e il 2023. Alcune delle accuse provengono dalle stesse autorità finlandesi, mentre il dipartimento per le investigazioni speciali, che non ha fatto i nomi dei quattro indagati, ha affermato di avere delle prove a sostegno delle accuse di corruzione.

INDIA

Non è ancora tornata alla normalità la situazione nello Stato indiano nord-orientale del Manipur da quando a maggio dello scorso anno sono scoppiate le violenze interetniche: tre su quattro uomini Meitei rapiti da un gruppo di Kuki sono stati ritrovati morti, mentre circa un centinaio di persone hanno dovuto abbandonare il proprio villaggio a causa di scontri armati. Secondo un recente rapporto, il blocco di Internet in Manipur imposto dal governo è stato il più lungo a livello globale in tutto il 2023 con circa 5mila ore.

COREA DEL NORD – RUSSIA

La Corea del Nord sta cercando di intensificare la cooperazione militare con la Russia inviando a Mosca nuovi tipi di missili tattici guidati. A lanciare l’allarme è stato il ministro della Difesa di Seoul, Shin Won-sik, secondo cui Pyongyang potrebbe testare nuovi armamenti prima delle elezioni di quest’anno in Corea del Sud e negli Stati Uniti. Nel frattempo Seoul quest’anno lancerà il primo sondaggio a livello nazionale e internazionale per valutare l’opinione delle persone riguardo una possibile riunificazione con la Corea del Nord.

RUSSIA

La Russia non aprirà seggi elettorali all’estero per le elezioni presidenziali nei Paesi “non amichevoli” della Ue, Usa, Australia, Gran Bretagna, Svizzera, Montenegro, Giappone, Taiwan e altri, in tutto 49 Paesi, per “preservare la sicurezza dei votanti” come spiegano fonti del ministero degli esteri. Alle scorse elezioni del 2018 aveva votato dall’estero quasi mezzo milione di russi, con l’85% di preferenze per Putin, contro il 76,6% dei russi in patria.

MEDIO ORIENTE

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite ha chiesto al gruppo yemenita filo-iraniano degli Houthi di fermare gli attacchi contro le navi nel Mar Rosso, dando il proprio sostegno (implicito) alla forza speciale Prosperity Guardian guidata dagli Stati Uniti che finora ha difeso le imbarcazioni commerciali. Durante la votazione sulla risoluzione, Russia e Cina, che hanno diritto di veto, si sono astenute. Il portavoce Houthi in Yemen, Mohammed Abdul Salam, ha definito la dichiarazione del Consiglio di sicurezza un "gioco politico":

ARMENIA - AZERBAIGIAN

Il capo della commissione esteri del parlamento di Erevan, Sarkis Khandanyan, ha dichiarato che l’Armenia è pronta a discutere con Baku del regime di frontiera e di dogana, ma non a permettere il passaggio libero dei confini, sono “le linee rosse alle quali non possiamo facilmente rinunciare”, in risposta alle richieste del funzionario azero Khikmet Gadžiev.

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