14/06/2021, 08.52
A. SAUDITA - YEMEN
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Drone con bombe Houthi centra una scuola nella provincia saudita di Asir

Nell’attacco non si sono registrare vittime o feriti. Il raid rischia di ostacolare gli sforzi della diplomazia internazionale per un cessate il fuoco nello Yemen, in guerra da sette anni. Riyadh vuole allentare la pressione militare per favorire il dialogo politico. I ribelli sciiti proseguono l’offensiva a Marib. 

Riyadh (AsiaNews/Agenzie) - Un drone carico di bombe lanciato dai ribelli Houthi dello Yemen in territorio saudita si è schiantato contro una scuola; secondo quanto riferiscono fonti locali, l’attacco avvenuto ieri non avrebbe provocato vittime o feriti fra gli studenti dell’istituto. Il raid rischia però di ostacolare i crescenti sforzi della diplomazia internazionale per giungere a un cessate il fuoco definitivo nel Paese arabo, in guerra da ormai sette anni. 

Secondo quanto riferisce oggi l’agenzia ufficiale saudita Spa, l’attacco a colpi di droni ha centrato una scuola della provincia meridionale di Asir, già obiettivo in passato dei razzi lanciati oltre-confine dai ribelli filo-Teheran. Le foto scattate dalla protezione civile e rilanciate dall’agenzia mostrano il tetto dell’edificio danneggiato e, nell’area circostante, parti e componenti del drone (nella foto). 

Il raid giunge a tre giorni di distanza da una dichiarazione unilaterale della coalizione araba a guida saudita, che aveva annunciato l’interruzione delle operazioni militari in Yemen. Il portavoce della coalizione Turki al-Maliki ha sottolineato che l’allentamento della pressione militare mira a “preparare il terreno sul piano politico per un processo di pace nello Yemen”. Poco dopo la dichiarazione i media sauditi hanno rilanciato la notizia della morte di otto civili e del ferimento di altri 27 durante alcuni attacchi nella città settentrionale di Marib (ultima roccaforte governativa nel nord); l’area è oggetto da mesi di una offensiva degli Houthi per il controllo dei giacimenti petroliferi locali. 

A inizio mese, i funzionari dell’Oman - che da tempo mediano nei conflitti regionali, in particolare fra Riyadh e Teheran - hanno visitato Sanaa per cercare di convincere i ribelli ad accettare un cessate il fuoco. Lo sforzo per garantire la pace nello Yemen segue il tentativo di ripresa dei dialoghi diplomatici fra la Repubblica islamica e il regno wahhabita, con un primo incontro fra le parti ad aprile dopo l’interruzione delle relazioni diplomatiche nel 2016.

La guerra in Yemen è divampata nel 2014 come conflitto interno fra governativi filo-sauditi e ribelli sciiti Houthi vicini all’Iran. Degenerata nel marzo 2015 con l’intervento della coalizione araba guidata da Riyadh, ha fatto registrare oltre 10mila morti e 55mila feriti. Organismi indipendenti fissano il bilancio (fra gennaio 2016 e fine luglio 2018) a circa 57mila decessi. Per le Nazioni Unite il conflitto ha provocato la “peggiore crisi umanitaria al mondo”, sulla quale il Covid-19 avrebbe effetti “devastanti”. Milioni di persone sono sull’orlo della fame e i bambini ne subiranno le conseguenze per i prossimi 20 anni.

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