01/07/2019, 15.57
CINA
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Effetto G20: Wang Quanzhang, avvocato per i diritti umani riceve la prima visita in prigione dopo 4 anni

di John Ai

Ingenti misure di sicurezza dentro e fuori della prigione. Li Wenzu, la moglie, ha detto che suo marito era quasi irriconoscibile e che le sue condizioni psicologiche erano molto brutte. Grave anche Jiang Tianyong.

Linyi (AsiaNews) – In occasione del G20 di Osaka (Giappone, 28-29 giugno), lo scorso 28 giugno l’avvocato per i diritti umani, Wang Quanzhang ha potuto ricevere per la prima volta in quattro anni la visita dei suoi familiari. La polizia aveva però rafforzato la sicurezza al di fuori della prigione e un cameraman giapponese è stato picchiato da poliziotti in borghese.

La moglie di Wang, Li Wenzu, e suo figlio hanno avuto il permesso di entrare nella prigione di Linyi nel pomeriggio (v. foto). Li, che si è battuta in modo strenuo per vedere suo marito, ha detto ai media che suo marito era quasi irriconoscibile e che le sue condizioni psicologiche erano molto brutte. Li ha detto anche che Wang “era ansioso, magro, e sembrava invecchiato; sembrava un estraneo e non riusciva a comunicare in modo normale”.

L’intera visita è stata sottomessa a una stretta sorveglianza della polizia. Li Wenzu ha raccontato che un poliziotto con auricolare sedeva affianco a Wang e registrava il loro dialogo, mentre un altro riprendeva immagini con una telecamera. L’incontro è durato circa 30 minuti.

Fuori della prigione, vi erano decine di poliziotti in borghese. L’entrata della prigione era tutta presidiata e isolata. Alcuni dei poliziotti in borghese usavano ombrelli per ostacolare la ripresa di immagini da parte della gente radunata. Un operatore giapponese è stato buttato a terra e picchiato. Un testimone ha detto che le autorità hanno parcheggiato due veicoli con strumenti per bloccare i segnali dei telefonini e che il suo telefonino non funzionava nella zona vicino alla prigione.

Wang Quanzhang era scomparso nelle mani della polizia durante la campagna contro gli avvocati per i diritti umani, definita “709” perché iniziata il 9 luglio del 2015. Centinaia di avvocati e attivisti sono stati denunciati, arrestati, condannati. Alcuni di loro sono usciti dopo un periodo di prigionia con problemi fisici e mentali. Per tutto il periodo della sua detenzione, Wang Quanzhang non ha mai avuto il permesso di incontrare il suo avvocato o i suoi familiari. Nel 2019 è stato condannato a 4 anni e mezzo di prigione per “sovversione contro lo Stato”.

I parenti di alcuni avvocati per i diritti umani hanno accompagnato Li Wenzu alla prigione di Linyi, ma ad alcuni di loro è stato proibito di arrivare a Linyi.

Dopo che Wang è stato condannato, le richieste di poterlo visitare sono state tutte rifiutate. Le autorità carcerarie si sono giustificate dicendo che “i parlatori sono in restauro”. Li Wenzu e altri familiari hanno inviato lettere e lamentele a vari dipartimenti del governo, ma molto spesso i rappresentanti governativi si sono rifiutati di incontrarla o hanno rifiutato il documento presentato.

Intanto, un altro avvocato per i diritti umani, Jiang Tianyong, è agli arresti domiciliari nella sua città natale di Xinyang (Henan). Jiang ha un edema molto grave al piede, ma la polizia non gli permette di ricevere la visita di un dottore.

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