11/12/2004, 00.00
TAIWAN - CINA
Invia ad un amico

Elezioni a Taiwan, nuove tensioni con la Cina

Taipei (AsiaNews) - Urne chiuse alle 4 del pomeriggio (ora locale), per le elezioni del parlamento di Taiwan. Oltre 16,5 milioni di elettori erano chiamati a votare i 225 nuovi membri della legislatura. Il clima è stato determinato da pesanti misure di sicurezza: minacce di attentati e alcune bombe inesplose trovate alla stazione ferroviaria della capitale, hanno fatto temere il ripetersi della situazione alle elezioni presidenziali del 20 marzo scorso, quando il candidato Chen Shuibian è stato colpito da uno sparo. Per prevenire incidenti, nella sola capitale sono stati dispiegati oltre 45 mila poliziotti.

Anche queste elezioni rischiano di acuire la tensione con la Cina Popolare. Dal 1971 – da quando l'Onu riconobbe la Cina Popolare, togliendo il seggio a Taipei - Pechino considera Taiwan una "provincia ribelle" e sebbene non abbia ancora tentato un'invasione dell'isola, ha 600 missili puntati contro Taiwan, chiedendole una "unificazione pacifica" con la madrepatria.

Alle elezioni si affrontano due schieramenti: il gruppo che spinge per una sempre maggiore indipendenza di Taiwan e quelli che non vogliono agitare le acque, temendo una reazione violenta della Cina.

Il primo gruppo, definito "i verdi", comprende il partito del presidente Chen, il DPP (Democratic Progressive Party, il partito democratico del progresso), insieme al gruppo Unione solidale per Taiwan, guidato dall'ex presidente Lee Tenghui. Il secondo vede il Kuomintang (KMT) e il Partito del Popolo (Peoples' first), conosciuti come "gli azzurri".

Per il KMT queste elezioni sono una prova di sopravvivenza. Da forza dominante negli anni '50 esso è sempre più in minoranza. Avendo sempre avuto una politica rivolta verso Pechino, molti abitanti locali lo hanno accusato di non badare ai problemi e alle necessità degli abitanti dell'isola. Nel 2000, per la prima volta, il KMT ha perso la presidenza, andata a Chen. A causa delle continue minacce di Pechino, il DPP è cresciuto sempre più, fautore di una battaglia per l'indipendenza dell'isola e per un'affermazione degli interessi dei "taiwanesi" . L'anno scorso il 43,2% degli abitanti dell'isola ha definito se stesso come "taiwanese"; solo il 42,9% si definisce insieme "taiwanese e cinese".

La campagna elettorale ha visto Chen Shuibian a difesa dell'identità di Taiwan, con la promessa di lanciare un referendum nel 2006 per una nuova costituzione. Chen ha promesso anche di migliorare i rapporti commerciali e le comunicazioni con la Cina, migliorare il welfare e l'economia, e migliorare la sicurezza acquistando armi dagli Stati Uniti per circa 150 miliardi di dollari USA.

Il presidente del KMT, Lian Chan, ha accusato Chen di essere presidente "illegittimo": per il KMT, Chen ha vinto- con un margine esiguo -  le ultime elezioni presidenziali solo a causa dell'attentato da lui subito. Il KMT ritiene che l'attentato era solo una messinscena. Lian ha detto che solo il KMT può garantire la pace fra Taiwan e la Cina.

Le previsioni di voto dicono che i due schieramenti sono molto vicini e nessuno dei due potrà vincere con una larga maggioranza.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Giappone, possibile visto d'ingresso per l'ex presidente di Taiwan
16/12/2004
Taiwan, l'opposizione vince con stretto margine le elezioni
12/12/2004
Giappone contrario a rimuovere l'embargo UE alla Cina
21/01/2005
Profughi nordcoreani cercano asilo in una scuola di Pechino
22/10/2004
Hong Kong, una fiaccolata e una messa per Zhao Ziyang
21/01/2005


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”