06/10/2025, 00.06
GEORGIA
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Elezioni e rivoluzioni a Tbilisi

di Vladimir Rozanskij

Il partito del Sogno Georgiano ha conquistato tutti i seggi municipali e regionali nel voto amministrativo boicottato dall'opposizione. Mentre premier Iraklij Kobakhidze ha definito un "tentativo di golpe fallito" i raduni di protesta che hanno preso d'assalto il palazzo presidenziale nel centro della capitale.

Tbilisi (AsiaNews) - Alle elezioni amministrative che si sono tenute in Georgia, il partito del Sogno Georgiano ha conquistato tutti i seggi municipali e regionali senza cedere nulla alle opposizioni, che hanno organizzato manifestazioni di protesta nelle piazze delle maggiori città. La partecipazione al voto è stata di poco superiore al 40% degli elettori; erano accreditati soltanto 81 osservatori internazionali, quasi tutti da Paesi “amichevoli”, rispetto ai 1.102 delle elezioni precedenti del 2021. La vittoria più simbolica è quella dell’ex-calciatore Kakha Kaladze, rieletto per la terza volta sindaco della capitale Tbilisi con il 77,4% dei voti.

In tutto erano attivi 3.061 seggi elettorali, di cui 2.284 erano attrezzati per la votazione elettronica, e 777 adottavano il metodo tradizionale. Il premier Iraklij Kobakhidze ha annunciato la vittoria ancora prima della chiusura, dichiarando una percentuale ovunque superiore al 70%. Del resto, il partito al potere era l’unico a presentare i propri candidati; i principali gruppi di opposizione, la “Coalizione per i cambiamenti” e il “Movimento Nazionale”, che avevano occupato la seconda e la terza posizione alle parlamentarie del 2024, hanno boicottato le votazioni, insieme ad altre forze minori filo-occidentali.

Molti politici di opposizione hanno vissuto il giorno delle elezioni guardando tutto dalla prigione, a cominciare dall’ex-presidente Mikhail Saakašvili fino ai tanti arrestati negli ultimi mesi come Levan Khabeišvili, Eviad Kuprava, Elene Khoštarija, Georgij Vašadze, Nika Gvaramija, Nika Melija e tanti altri, messi dietro le sbarre anche durante le votazioni con accuse di “incitamento alla sovversione e al colpo di Stato” per i raduni di protesta. Kobakhidze ha dichiarato che “il tentativo di golpe è fallito”, tutti i partecipanti a queste azioni verranno puniti “senza esclusione, e chi vi ha preso parte deve aspettarsi qualche sorpresa nei prossimi giorni”.

Il premier ha scaricato le principali responsabilità delle sommosse sui “servizi speciali occidentali”, criticando anche i politici antigovernativi che hanno condannato il tentativo di occupare il palazzo presidenziale il 4 ottobre, come l’ex-presidente Salome Zurabišvili, affermando che “lo hanno fatto solo dopo che il tentativo è fallito”. In effetti l’ex-presidente non ha sostenuto l’assalto al palazzo Orbeliani al centro di Tbilisi, definendolo “una provocazione, non si capisce da chi sia stata organizzata”, ma che non era in sintonia con lo spirito di “rivoluzione pacifica” che le opposizioni hanno ispirato nel giorno delle elezioni. Bisogna invece “rimanere in piazza senza fare azioni sconsiderate, questo non lo possono proibire o reprimere”. In seguito ha scritto su X che “una tale parodia dell’assalto al palazzo può essere stata inventata soltanto dal regime al potere, per screditare gli oltre 300 giorni di protesta pacifica del popolo georgiano”.

Alcuni manifestanti hanno effettivamente abbattuto la cancellata di palazzo Orbeliani, penetrando all’interno della tenuta presidenziale, e le forze speciali della polizia hanno reagito con spray al peperoncino, gas lacrimogeni e idranti, dopo un primo assalto che aveva colto impreparati i reparti di sorveglianza. Gli scontri tra polizia e dimostranti sono continuati piuttosto a lungo, con diversi feriti e molti arresti, dopo che alcuni avevano innalzato barricate presso il palazzo per poi appiccare il fuoco ad esse. Uno dei principali animatori dell’assalto, il cantante d’opera Paata Burčuladze, ha letto una dichiarazione davanti alla folla radunata in piazza dell’Indipendenza, incitando al rovesciamento del “regime russo di Ivanišvili”.

Nella dichiarazione si afferma che il potere appartiene al popolo georgiano, che le “cosiddette autorità statali” hanno perso ogni forma di legittimazione e devono soltanto farsi da parte, e che dovrà essere istituito un “periodo pacifico di transizione” per ristabilire le istituzioni democratiche, tornando al dialogo con l’Unione europea. Il rappresentante del Movimento Nazionale Murtaz Zodelaba ha sostenuto la proposta, affermando che serve “una dimostrazione di coraggio” per cominciare ad agire in questo senso, ed ora attende il compiersi degli eventi popolari agli arresti, insieme al cantante e a tanti altri.

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