28/08/2023, 08.45
MOLDAVIA
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Europa o Eurasia, il bivio di Chişinău

di Vladimir Rozanskij

Un recente sondaggio conferma la grande spaccatura dell’opinione pubblica, per cui il 50% è a favore dell’ingresso nell’Unione europea ma il 60% è contrario alle sanzioni contro i russi. Mentre Il consenso della maggioranza di Maia Sandu si è dimezzato, le manifestazioni di segno contrario nella capitale esaltano la polarizzazione della società moldava.

Chişinău (AsiaNews) - Si è tenuta nel centro di Chişinău, la capitale della Moldavia, una “Marcia per la liberazione” e un meeting di sostegno all’integrazione della repubblica nell’Unione economica eurasiatica (Eaes), organizzata dalle opposizioni socialiste filo-russe in polemica con l’appoggio del governo alla Festa dell’Indipendenza dell’Ucraina dei giorni scorsi. Dalla presidente Maia Sandu ai vari leader della maggioranza, tutti hanno sottolineato l’unità dei moldavi con il popolo costretto a difendersi dall’invasione dei russi.

Un recente sondaggio conferma la grande spaccatura dell’opinione pubblica della Moldavia, per cui il 50% è a favore dell’ingresso nell’Unione europea, ma il 60% è contrario alle sanzioni contro i russi. Se la metà dei cittadini si sente europea, gli altri preferiscono volgersi verso Oriente, o mantengono una posizione neutrale nei confronti dei due poli del conflitto. Lo sguardo verso la Russia predomina nella repubblica separatista della Transnistria, pur essendo la zona più occidentale della Moldavia, creata e occupata dai russi in tempi sovietici proprio come avamposto contro i tradizionali nemici. La Russia conserva comunque un grande influsso su tutta la società moldava, e rimane uno dei suoi principali partner economici, nonostante le recenti prese di distanza.

Il consenso della maggioranza di Maia Sandu è sceso ultimamente dal 60 al 30%, e secondo un altro sondaggio dell’Istituto delle politiche europee e delle riforme, solo il 15% degli intervistati ritiene che la Moldavia sia pronta a entrare effettivamente nella Ue. In caso di referendum, a favore dell’integrazione europea ad oggi è stimato un 55%, me resiste la posizione contraria con oltre il 30%.

Le manifestazioni di segno contrario nella capitale esaltano la polarizzazione della società moldava. La Sandu ha rivolto i suoi ringraziamenti agli ucraini che “difendono la sicurezza di tutta la regione, e sono un bastione della libertà per milioni di europei”. Il presidente del gruppo parlamentare della “Amicizia con l’Ucraina”, Oazu Nantoj, ha augurato agli ucraini “la vittoria e la pace alle condizioni della vittoria”, ricordando quando nel 1992 “i cosiddetti nazionalisti ucraini parteciparono agli scontri dalla parte dei separatisti”, il conflitto armato sul Dnestr. Nelle relazioni con Kiev la Moldavia vorrebbe trovare un accordo che le consenta l’accesso al mare, con una revisione delle frontiere comuni proprio intorno al fiume Dnestr e alle sue cascate ricche di acque, laddove i russi hanno creato la zona d’influenza separatista.

Altre cerimonie si sono svolte piuttosto sotto l’influsso della minoranza filo-russa, in occasione della memoria della liberazione di Chişinău dall’occupazione nazista. Attorno al “Fuoco eterno” si sono radunati molti cittadini della capitale, deponendo corone di fiori e inneggiando allo slogan “Ringrazia il soldato della Vittoria”, con la visita alla sede dei veterani della Grande Guerra patriottica. Le autorità hanno lasciato fare, pur non condividendo la stessa interpretazione della “Vittoria” e dell’azione dei “liberatori”.

La spinta per l’Eaes è fortemente sostenuta dai deputati socialisti del parlamento, in particolare da due dei loro esponenti, Vasile Bolja e Aleksandr Sukhodolskij. Quest’ultimo ha spiegato che “abbiamo l’intenzione di fare una raccolta di firme per arrivare a un referendum su questa proposta”, per mostrare agli avversari e a tutti che “bisogna fare i conti con il popolo della repubblica di Moldavia, non soltanto durante le elezioni politiche e le campagne elettorali finanziate da sponsor esterni al Paese”.

L’iniziativa è del resto puramente dimostrativa, in quanto nel contesto della guerra russa in Ucraina, e delle sanzioni verso Mosca, la partecipazione della Moldavia all’Eaes non è attualmente proponibile, e di questo sono tutti consapevoli nel Paese. Buona parte della popolazione vorrebbe comunque mantenere buone relazioni con la Russia, non fosse altro per l’alta percentuale di moldavi, tra il 20 e il 25%, che parla il russo come lingua nativa.

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