02/04/2019, 11.29
FILIPPINE
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Fede e politica: no alla campagna elettorale nel santuario di Kamay ni Hesus

L’amministratore della nota meta di pellegrinaggio: “È un luogo per la preghiera e la pulizia spirituale”. L’arcivescovo di Cagayan de Oro promuove i criteri stabiliti dalla Conferenza episcopale per eleggere i funzionari pubblici. I vescovi hanno invitato i fedeli a formare “circoli di discernimento”.

Manila (AsiaNews/Agenzie) – La campagna elettorale resti fuori dal santuario di Kamay ni Hesus (Knh, foto): in vista delle elezioni generali del 13 maggio, il personale di sicurezza ha l’ordine di scortare all’esterno del complesso i candidati o chiunque conduca qualsiasi forma di attività politica nella nota meta di pellegrinaggio di Lucban (provincia di Quezon).

“Il santuario è un luogo per la preghiera e la pulizia spirituale. Rispettate il santuario e i devoti. Conducete la vostra campagna politica altrove”, afferma p. Joey Faller, amministratore del Knh. Situata nel borgo di Tinamnan, nel tempo di Quaresima la struttura è una delle mete di pellegrinaggio preferite dei cattolici filippini.

P. Faller, conosciuto come il “prete guaritore”, mette in guardia i politici anche dal piazzare manifesti e striscioni elettorali fuori le mura del luogo sacro. Il sacerdote è però pronto a incontrare tutti i candidati che vogliono unirsi a lui nelle preghiere per lo svolgimento di elezioni pacifiche, oneste e ordinate. “Possono vedermi in qualsiasi momento – afferma –. E insieme pregheremo e invocheremo l'aiuto di Dio per benedire il nostro Paese e il popolo filippino”.

L’amministratore del santuario invita a dibattere i problemi che riguardano le comunità e offrire soluzioni. “Niente più promesse vuote, linciaggi morali, pistole, sicari e oro. Da tempo la gente ne ha abbastanza e guardate dove siamo ora”, dichiara. Il rettore lancia infine un appello: “A tutti gli elettori: scegliete saggiamente. Usate il vostro sacro voto come un'arma potente per migliorare le tue vite e cambiare ciò che è sbagliato intorno a noi”.

Anche mons. Antonio Javellana Ledesma, arcivescovo di Cagayan de Oro (nell’isola di Mindanao), invita i cittadini al voto responsabile. Il presule suggerisce agli elettori di cercare la guida di Dio, al fine di eleggere candidati meritevoli. Perciò, essi sono chiamati ad utilizzare i criteri stabiliti dalla Conferenza episcopale delle Filippine (Cbcp) per eleggere i funzionari pubblici.

I vescovi hanno invitato i fedeli a formare “circoli di discernimento”, per discutere apertamente con altri membri della comunità questioni relative alle elezioni e alla scelta dei loro leader. “Il gruppo di discernimento dovrebbe essere arricchente e illuminante, e non basarsi sulle percezioni individuali”, afferma mons. Ledesma. “L'intera comunità è parte interessata nella scelta dei rappresentanti. Questi dovrebbero essere eletti non sulla base di favori personali concessi all'elettore, ma sul loro record di servizio pubblico e impegno a lavorare per il bene comune”.

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