02/12/2008, 00.00
FILIPPINE
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Filippine, sottosegretario agli esteri nuovo incaricato nei dialoghi con il Milf

di Santosh Digal
Rafael Seguis, una lunga carriera diplomatica alle spalle, avrà il compito di ripristinare le trattative di pace con i ribelli del Fronte islamico Moro. I rapporti si erano interrotti lo scorso 3 settembre in seguito alla mancata firma del Memorandum of Agreement. Nell’ambito della settimana della pace a Mindanao leader cristiani e musulmani visitano chiese e moschee.

Manila (AsiaNews) – Il governo filippino ha nominato un nuovo rappresentante nei dialoghi di pace con i ribelli del Fronte islamico Moro (Milf). A ricoprire il delicato incarico sarà l’attuale sottosegretario agli esteri con delega per le questioni speciali Rafael Seguis, scelto di persona dalla presidente Gloria Macapagal-Arroyo.

Il comitato incaricato di riallacciare i colloqui di pace con le milizie islamiche è formato dal neo-eletto rappresentante e da altri quattro membri, di cui al momento non sono noti i nomi. È la prima volta che a ricoprire il delicato incarico sarà un diplomatico ancora in servizio, ma la situazione di tensione e la brusca frenata nei dialoghi di pace ha fatto sì che il governo puntasse su una figura di assoluto spessore.

Rafael Seguis (a destra nella foto) ha una lunga carriera alle spalle: egli ha ricoperto l’incarico di ambasciatore filippino in Indonesia, Timor Est, Arabia Saudita, Yemen, Iraq e Giordania, ha partecipato a diverse conferenze promosse da movimenti islamici ed è giudicato “altamente qualificato”. La nomina degli altri quattro funzionari del comitato dovrebbe essere diramata – stando a fonti governative – al massimo entro le prossime due settimane.

Il governo filippino parla inoltre di un apprezzamento dei vertici del Milf per la nomina di Rafael Seguis a capo dei negoziati. “Ci soddisfa sapere – riferisce Eduardo Ermita, segretario esecutivo del governo – che il Milf ha apprezzato la nomina di Seguis a capo del comitato di pace”. Un segnale di speranza nei dialoghi di pace, interrotti bruscamente lo scorso 3 settembre in seguito alla controversia nata dalla firma del Memorandum of Agreement (Moa), che avrebbe dovuto portare alla nascita di una zona autonoma a maggioranza musulmana nel Mindanao (Armm).

Nel frattempo continuano gli eventi legati alla settimana della pace a Mindanao, che si concluderà domani, 3 dicembre. Nei giorni scorsi leader religiosi, laici e fedeli hanno promosso un gesto carico di significati per favorire il dialogo interreligioso: i cristiani, preti e laici, hanno visitato la locale moschea mentre i musulmani hanno ricambiato, visitando la chiesa cristiana. In una lettera aperta i leader musulmani hanno inoltre sottolineato che “se cristiani e musulmani non sono in pace fra loro, nel mondo non vi potrà mai essere una vera pace”.

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