25/06/2013, 00.00
ARABIA SAUDITA
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Fine settimana "laico", Riyadh si allinea ai Paesi del Golfo

Il Consiglio della Shura sposta a venerdì e sabato il fine settimana dei sauditi. Dopo l’Oman, il Paese è il sesto e ultimo del Gruppo di cooperazione del Golfo ad attuare questo provvedimento. La riforma, voluta da re Abdullah per allineare la borsa ai mercati internazionali, raccoglie l’entusiasmo degli uomini d’affari. L’opposizione dell’islam conservatore: “Copieremo cristiani ed ebrei”.

Riyadh (AsiaNews/Agenzie) - Il Consiglio della Shura promuove il nuovo fine settimana saudita. Il venerdì, giorno sacro per l'islam, non sarà più affiancato dal giovedì, come da tradizione, ma dal sabato. Il cambiamento, voluto da re Abdullah, è stato apportato "per non perdere opportunità economiche", allineando la settimana lavorativa nel Paese a quella adottata nella maggior parte del mondo.

Abdulrahman al-Ubaid, vice presidente del Saudi Basic Industries Corp (SABIC) che è tra le maggiori compagnie petrolifere del pianeta, ha espresso grande soddisfazione per la riforma; in vigore dal prossimo 29 giugno per borse e ministeri. "Ci aspettiamo un impatto positivo sull'economia del Paese - ha spiegato al Ubaid - gli affari con l'estero saranno agevolati". Anche Ali al Ajmi, della compagnia di Stato saudita, Aramco, ha dichiarato che "è  stata migliorata la relazione con il resto del mondo e ora le cose si muoveranno in modo più veloce".

L'approvazione della riforma arriva dopo anni di vicissitudini. Nel Paese più esteso del Golfo, cuore dell'islam sunnita e custode dei luoghi sacri di Medina e La Mecca, la componente più conservatrice del regno ha sempre opposto una salda resistenza alle modifiche della tradizione. Nella religione musulmana, il venerdì è il giorno in cui i fedeli si recano alla moschea per pregare, preceduto dal giovedì festivo, come avviene in occidente per il sabato e la domenica. Già nel 2007, quando re Abdullah aveva avanzato l'ipotesi di attuare tale cambiamento, alcuni esponenti dell'islam conservatore, tra i quali il ricco uomo d'affari Abdul Rahman Al Jeraisy, avevano espresso la propria contrarietà a "copiare ebrei e cristiani omologandosi all'occidente".

Il sociologo saudita, Khalid al-Dakhil, spiega tuttavia che "in termini di reticenza religiosa, un'opposizione c'è stata ma abbastanza debole - e prosegue - non c'è unanimità nel contrapporre questo provvedimento alla religione".

In questa iniziativa, Re Abdullah ha potuto contare infatti su un'ampia base di consenso da parte degli esponenti delle maggiori compagnie petrolifere saudite, nonché del pianeta. Alcune aziende del Paese, tra le quali la produttrice alimentare Savola, avevano inoltre già dichiarato che si sarebbero impegnate a spostare in modo autonomo il week end di un giorno.

 

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