18/05/2021, 09.01
PAKISTAN
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Folla di musulmani attacca un villaggio cristiano. Case razziate, uomini e donne picchiati e feriti (VIDEO)

di Shafique Khokhar

È avvenuto a Okara (Punjab). Un semplice diverbio ha causato enormi violenze. Musulmani con armi e mazze da hockey hanno battuto, ferito e vandalizzato intere famiglie. Dopo tre giorni, pur essendoci denuncia e testimoni, la polizia non ha compiuto alcun arresto.

Okara (AsiaNews) – Centinaia di musulmani hanno attaccato un villaggio cristiano al Chak n. 5, a Okara (Punjab), dopo un diverbio fra alcuni giovani cristiani che pulivano l’entrata della loro chiesa e un signore musulmano che passava di là.

In poche ore il diverbio è divenuto una razzia, in cui uomini e donne cristiane sono stati battuti con sbarre di ferro, le case invase, i mobili distrutti e i beni derubati.

Secondo diversi testimoni, il 14 maggio scorso, verso le 5 del pomeriggio, Asad Imran, Emmanuel e Shahzad Masih stavano pulendo la zona davanti al cancello della chiesa. Muhammad Khalil, passando con la sua motocicletta attraverso il cancello, ha inveito contro di loro perché gli avevano sporcato il vestito con polvere ed acqua e li ha minacciati di conseguenze.

Dopo pochi minuti, egli è arrivato con i suoi amici, Muhammad Imran , Muhammad Munir, Khalil, Mujib, Nadeem, Hamza . Con armi da fuoco e mazze da hockey hanno cominciato a colpire Imran, che ha subito diverse ferite alla mano sinistra, un dito spezzato; Emmanuel ha ricevuto ferite alla spalla destra, al ginocchio e sulla schiena; Shahroz è stato colpito alla testa e alla schiena.

L’incidente è testimoniato da Muhammad Ashraf (musulmano) e Waseem Masih (cristiano), che hanno supplicato i tre a fermare il loro pestaggio.

Il giorno dopo, una folla enorme è arrivata sul luogo e ha attaccato la causa di Mangta Masih e altre 80 case.

Mangta Masih ha poi presentato denuncia (First Information Report, FIR) contro i responsabili, presso la stazione di polizia di Okara.

Il parroco della parrocchia, p. Khalid Mukhtar, ha diffuso la notizia sui social, definendo il pestaggio contro le famiglie cristiane come un “attacco terrorista”, in cui uomini e donne sono stati picchiati in modo selvaggio. Parlando con AsiaNews egli esprime dolore per il fatto che dopo tre giorni nessun colpevole sia stato ancora assicurato alla giustizia: “Mentre le vittime passano da un dottore o all’ospedale per ricevere cure, i colpevoli sono in giro liberi”.

Per il parroco i cristiani sono stati attaccati da una folla, “molti di loro sono stati riconosciuti… Perché la polizia non li arresta? Noi chiediamo che tutti i colpevoli siano arrestati al più presto e giudicati dalla legge”.

Aslam Pervaiz Sohotra, presidente del Masiha Milat Party ha condannato l’attacco e esprime tristezza che “la polizia non abbia ancora arrestato i colpevoli dopo così tanto tempo”.

Pervaiz paragona l’attacco a Okara con gli incidenti avvenuti a Shanti Nagar, a Joseph Colony, Sangla Hill, dove villaggi cristiani sono stati assaltati e bruciati. “Vi sono alcuni [alcuni politici-ndr] che dicono che i cristiani sono protetti e al sicuro e che godono uguali diritti. Io chiedo loro: quanti colpevoli sono stati puniti per questi incidenti? Al contrario, invece di punirli, questi colpevoli sono considerati degli eroi. E questa mentalità terrorizza e ferisce le minoranze in Pakistan. Tutto ciò porta vergogna al Pakistan nella comunità internazionale”.

“Noi cristiani – ha aggiunto – sosteniamo il Pakistan e diamo un importante contributo al suo progresso, ma non veniamo trattati bene. Non smetteremo mai di alzare le nostre voci contro le ingiustizie di cui sono vittime i cristiani e le altre minoranze in Pakistan”.

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