31/10/2003, 00.00
MALAYSIA
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Fondamentalismo in crescita e bibbie proibite

Kuala Lumpur - La Malaysia potrebbe essere il Paese dove il fondamentalismo si nasconde e cresce di più. Nei mesi scorsi 81 estremisti islamici sono stati arrestati, ma secondo gli esperti questo è solo "la punta dell'iceberg". La Malaysia è un Paese dove l'islam è religione di Stato e, per tradizione, essa non richiede visti di entrata per viaggiatori provenienti da Paesi islamici. Essendo anche un centro della finanza internazionale, molti sospettano che vi siano compagnie di facciata che in realtà riciclano il denaro di Al Qaeda. Sotto il governo di Mahatir, il Paese è sottomesso a una stretta legge per la sicurezza, ma ciò non gli ha impedito di divenire la culla di molti estremisti. Negli anni '90 molti dei leader della Jemaah Islamiah (JI), il gruppo accusato degli attentati a Bali e al Marriot di Jakarta, hanno vissuto in Malaysia. Fra questi lo stesso Abu Bakar Bashir, leader spirituale di JI, condannato a Jakarta a 4 anni; Hambali, il capo storico, arrestato in Thailandia. Diversi militanti ricercati nella regione sono malaysiani o hanno residenza permanente nel Paese.

La pressione fondamentalista rischia di influenzare le future elezioni politiche, che si terranno in aprile prossimo. La scelta dei malaysiani sarà fra l'Umno, il partito di Mahatir, che cerca di fare una politica laica, e il Pas (Parti Islam se Malaysia), più fondamentalista.

Nel timore di non perdere consensi fra la popolazione musulmana e per frenare le adesioni al Pas, il governo frena di fatto la libertà dei cristiani. Ufficialmente vi è tolleranza religiosa e il governo ha sempre frenato l'introduzione della shari'a. Nonostante ciò, i cristiani (l'8 per cento della popolazione), subiscono discriminazioni nella burocrazia, non ricevono permessi per edificare luoghi di culto, non hanno libertà di diffondere la loro stampa. Nei mesi scorsi, il governo ha proibito l'uso e la diffusione della Bibbia in lingua locale alla tribù degli Iban, nel Sarawak, una popolazione di circa 500 mila persone, quasi totalmente cristiani. La Bibbia viene usata dal 1988. Nessuno ha spiegato i motivi della proibizione, ma i locali pensano che sia una mossa per placare i musulmani, dato che il testo contiene termini "che potrebbero confondere i fedeli dell'islam".

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