11/08/2006, 00.00
VIETNAM
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Funzionari vietnamiti "rubano" le terre, esplode la protesta popolare

 Denunciati centinaia di casi di funzionari locali che si impadroniscono di terreni per rivenderli a speculatori. Aumentano le dimostrazioni contro  gli espropri di terra senza risarcimento.

Hanoi (AsiaNews/Agenzie) – In nome dell'"interesse pubblico" e dello sviluppo urbano, i funzionari governativi in Vietnam tolgono terre ai contadini pagando irrisori indennizzi e alimentando corruzione e speculazione nel settore edilizio. Esperti intravedono nelle proteste popolari un segno di malessere sociale simile a quello in atto in Cina.

A giugno gli abitanti di via Khuat Duy Tien, nei sobborghi di Thanh Xuan, hanno fatto un sit in di protesta dopo l'ordine delle autorità di abbattere le loro case per realizzare la nuova "Road-Belt N° 3". Nonostante il divieto di riunioni pubbliche, il 19 luglio in centinaia hanno protestato davanti al palazzo del Consiglio del popolo ad Hanoi, chiedendo il rapido pagamento di adeguati indennizzi. In precedenza Le Quy Don, vice presidente ad Hanoi del Comitato del popolo, aveva promesso di pagare il terreno come "residenziale" - vale a dire13 milioni di dong (820 dollari Usa) a mq - mentre ora le autorità vogliono pagarlo come "agricolo" – valutato 225 mila dong (14 dollari) a mq. Da oltre un decennio su queste terre sorgono centinaia di abitazioni.

Pham Thanh Xuan, funzionario locale, sostiene che il progetto della strada esiste dal 1981, mentre le abitazioni sono sorte solo in seguito. La popolazione ribatte che questo progetto è finora rimasto "segreto" e che il loro stato di residenti è già stato riconosciuto in molti atti pubblici ufficiali.

Nelle grandi città come Hanoi e Ho Chi Minh City gli espropri di terreni allo scopo di realizzare opere "di interesse pubblico" sono diffusi e  alimentano crescenti  proteste di massa. Molti esperti parlano dell'insorgere di un problema sociale simile a quello cinese, dove ogni anno accadono più di 80 mila proteste e rivolte sociali, spesso causate da espropri di case in città e di terreni nelle campagne.

Lo scorso aprile migliaia di abitanti delle meridionali province di Can Tho, An Giang e Kien Giang hanno mandato una "lettera aperta" al Governo e al Partito accusando le autorità locali di averli privati delle terre in modo illegale. All'inizio del 2006 sono stati arrestati diversi funzionari pubblici di Phu Quoc, isola turistica in rapido sviluppo, per avere ottenuto con la frode un ampio terreno davanti alla spiaggia e averlo venduto a speculatori. Ad agosto a Ho Chi Minh City il Parlamento ha affrontato il problema e molti deputati hanno criticato le complicate leggi terriere, ritenute "terreno fertile" per la corruzione. Trinh Xuan Thu, vice direttore del Dipartimento di sicurezza, parla di circa 1.300 dipendenti statali arrestati negli ultimi 5 anni per illeciti collegati alle terre. Il fenomeno è così diffuso che il mercato immobiliare è considerato dagli operatori del settore uno dei "meno trasparenti" al mondo. (PB)

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