12/04/2006, 00.00
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Generale iracheno, gli americani dovrebbero restare ancora per tre - cinque anni

Se andassero via, sostiene il comandante di una brigata di stanza a Kirkuk, "sarebbe un disastro", perché le truppe irachene non sono ancora in grado di controllare le tensioni etniche. Ma per un comandante statunitense, sarebbe un tempo "eccessivo".

Baghdad (AsiaNews/Agenzie) – I militari statunitensi dovranno restare in Iraq ancora per 3-5 anni, per garantire la sicurezza del Paese contro i rivoltosi e le tensioni etniche. E' l'opinione espressa da un generale iracheno, Anwar Hamad Amin, comandante della seconda brigata della quarta armata dell'esercito iracheno. "Se andassero via – ha detto il generale, di stanza nella settentrionale città di Kirkuk, etnicamente mista – sono sicuro che sarebbe un disastro. Debbono restare per altri tre o cinque anni, per garantire stabilità". I soldati americani "ci danno sostegno ora; in futuro noi ci assumeremo il compito. Siamo come bambini che stanno imparando a camminare".

Il comando americano descrive la brigata irachena del generale Amin come una buona forza da combattimento. "Operativamente sono pronti", sostiene il tenente colonnello Robert Benjamin della 101ma divisione aerotrasportata,  che lavora a stretto contatto con il generale iracheno ed è vicecomandante delle truppe americane dell'area. A suo giudizio una previsione quinquennale di permanenza dei soldati statunitensi è "eccessiva". "Credo che potrebbe essere un tempo troppo lungo – sostiene – Non penso che ne avremo tanto, sembra più lungo di quello che avremo".

Dal canto suo il generale Amin per evidenziare l'importanza delle forze della coalizione ha sostenuto che la loro presenza aiuta a eliminare le tensioni etniche, mentre le milizie locali riflettono la composizione mista di curdi, arabi e turcmeni. "Dobbiamo apprendere da loro degli standard professionali", in modo che "cessino gli abusi come quelli dei quali è accusato il ministero degli interni". Il ministro degli Interni iracheno Bayan Jabr, del partito sciita, è accusato dall'opinione pubblica sunnita di avere a che fare con gli squadroni della morte che eliminano i musulmani sunniti. Secondo fonti della sicurezza statunitense più di 1.300 persone sono state eliminate negli attacchi, molti dei quali secondo i testimoni oculari condotti da uomini in uniforme.

In un'intervista alla Bbc, Bayan Jabr ha ammesso questo dettaglio sostenendo però che un'uniforme "può essere usata da chiunque", vista la facilità con cui si trovano nei negozi. "Chi l'indossava - ha assicurato - non aveva nulla a che fare col mio ministero".

 

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