Giubileo: il Patriarcato di Gerusalemme condona i debiti verso le sue scuole
Una decisione, nell’Anno santo della speranza, che vuole dare sollievo e conforto alle molte famiglie in difficoltà economiche. Una crisi in atto da tempo anche per i tagli del governo israeliano e acuita dagli ultimi anni di guerra. Card. Pizzaballa: una decisione “non semplice” per i “costi” che comporta, ma ancor più significativa perché “segno di una grazia” in un “contesto di violenza”.
Gerusalemme (AsiaNews) - “Insieme ai Vicari Patriarcali, dopo aver ascoltato il parere dei Direttori delle Scuole, abbiamo compreso come diocesi che anche noi dobbiamo fare la nostra parte attraverso un segno concreto. Abbiamo quindi deciso di condonare tutti i debiti di tutte le famiglie verso le scuole del Patriarcato Latino per gli anni precedenti al Giubileo, cioè fino all’anno scolastico 2024-2025 escluso”. È quanto scrive il card. Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, in una lettera pubblicata oggi sul sito del patriarcato ma che riporta la data di domenicai, 14 settembre, giorno in cui la Chiesa celebra l’Esaltazione della S. Croce di Gesù, in ricordo del ritrovamento di sant’Elena. Il porporato, assieme ai vicari di Palestina, Israele e Giordania, i direttori delle scuole e i responsabili delle amministrazioni, in chiusura dell’anno giubilare dedicato a misericordia e speranza ha voluto lanciare un segnale alle famiglie in difficoltà economiche acuite dalla guerra.
“È stata una decisione non semplice da prendere, per i costi che essa comporta” ha ricordato il card. Pizzaballa, ma è ancor più significativa perché segno di una grazia “calata dentro un contesto di violenza e di guerra che, anziché finire, sembrano aumentare sempre di più”. “E forse proprio la drammatica situazione nella quale stiamo vivendo, con le sue gravi conseguenze sulla vita di tutte le nostre famiglie e istituzioni, consente a noi meglio che ad altri, di non perderci in considerazioni piccine e di corto respiro, ma di andare - aggiunge - all’essenziale della vita nella nostra relazione con Dio e nella vita del mondo”.
“Credo, tuttavia, che sarebbe troppo poco limitare il significato del Giubileo ad una speciale conversione del cuore, ad un percorso esclusivamente spirituale e interiore. Il Giubileo deve diventare anche occasione - spiega il primate latino - per promuovere e chiedere giustizia, equità, e soprattutto solidarietà”. Del resto nei tempi antichi il Giubileo era occasione di “remissione dei debiti. Anche nel Nuovo Testamento ritroviamo questo spirito. Lo vediamo nella parabola del Vangelo del servo che chiede perdono ma non sa perdonare (Mt 18, 23-35). Il ritorno a Dio, infatti, il perdono dei peccati e la restaurazione della relazione con Dio, non può mai essere separato - sottolinea - dalla restaurazione delle relazioni umane”.
Per anni le scuole cristiane di Terra Santa si sono dimostrate un’eccellenza a livello educativo e in una prospettiva di dialogo e integrazione soprattutto con il versante musulmano, pur finendo in più di un’occasione nel mirino del governo israeliano che ha disposto il taglio di fondi. Nel 2023 alcuni istituti sono stati anche oggetto di attacchi a colpi di arma da fuoco, che hanno causato grande spavento e preoccupazione ma non hanno fatto registrare morti o feriti. A conferma dell’ottimo livello di istruzione garantito ai suoi studenti, come emerso dai risultati del Tawjihi - gli esami generali di certificazione dell’istruzione secondaria superiore - relativi al 2020 oltre il 95% degli iscritti era in grado di superare l’esame finale.
Le scuole del Patriarcato latino sono sorte in concomitanza con la sua ricreazione nel 1847; il loro obiettivo originario era quello di istruire i giovani cristiani che vivevano nelle cittadine e nei villaggi palestinesi. Oggi gli istituti sono 43, sparsi tra Giordania, Palestina e Israele. Essi sono accessibili a tutti. Gli studenti devono pagare una retta, ma le famiglie più povere e gli alunni più meritevoli ricevono sussidi e aiuti per poter frequentare.
I dipendenti sono circa 1.800 fra insegnanti, personale amministrativo ed educatori, che forniscono istruzione a 19mila bambini cristiani, musulmani, ebrei e drusi. Se paragonate ad altre strutture, in alcuni casi le scuole del patriarcato appaiono vecchie e da ristrutturare; tuttavia, i metodi educativi e la qualità dell’istruzione impartita appare all’avanguardia non solo per la scuola, ma pure per le attività sportive e culturali.
”Ci auguriamo che questa scelta - riprende la lettera a firma del card. Pizzaballa - faciliti la vita delle troppe nostre famiglie in difficoltà e aiuti a ritrovare fiducia e speranza” anche in un quadro che continua a essere di conflitto, di tensione, di emarginazione che riguarda anche i cristiani. “È importante ricordare, comunque, che il Giubileo non è solo momento di perdono e di grazia, ma è anche un tempo di responsabilità. La remissione - sottolinea - dei debiti comporta da parte di tutti la decisione di impegnarsi a cambiare vita e ad assumere i propri impegni con responsabilità. Il condono di questi debiti, quindi, non elimina la responsabilità di nessuno, famiglie comprese, nei confronti degli impegni verso le scuole“. “È un tempo speciale che, proprio perché tale, resta un momento unico, che ci coinvolge come Chiesa, e che deve impegnare tutti - conclude il porporato - a prendere sul serio le proprie responsabilità”.
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