23/02/2006, 00.00
CINA
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Governo cinese: è necessario e urgente migliorare la vita nelle campagne

Governo e Partito comunista lo affermano in un documento  reso noto poco prima del Congresso nazionale del popolo. Ampie le dichiarazioni di intenti, ma ancora scarse le indicazioni di contenuti.

Pechino (AsiaNews/Scmp) – La grande differenza di ricchezza tra campagna e città è una delle principali cause delle oltre 87 mila proteste sociali del 2005. Ora il governo cinese vuole ridurre questa distanza e diminuire il rancore della trascurata popolazione rurale.

"L'agricoltura e la campagna – dice un documento congiunto dei dirigenti del Partito comunista e del Consiglio di Stato, reso noto due giorni fa – affrontano ancora molte difficoltà, le infrastrutture rurali sono inadeguate, i servizi sociali sono poco sviluppati mentre rimane prominente la grande differenza tra i redditi in campagna e in città". Per la prima volta si riconosce che non sono state risolutive misure molto pubblicizzate, come la riduzione delle tasse agricole.

Il documento arriva subito prima dell'annuale Congresso nazionale del popolo, che inizia il 5 marzo e che si prevede affronti la questione rurale. Gli esperti osservano che da mesi la propaganda di Stato insiste sulla necessità di realizzare "una nuova campagna socialista" o il "movimento per un nuovo villaggio socialista" e che simili slogan spesso si risolvono in progetti non attuabili. Ma il testo - indicato come "documento n. 1" ovvero come il 1° documento importante del 2006 – prevede il diretto impegno del governo centrale in una questione finora trascurata. "Nel 2006 – vi si legge – la spesa del governo per sostenere l'agricoltura è maggiore dello scorso anno". Il documento sollecita i funzionari locali al massimo impegno per risolvere i conflitti sociali e diffondere una coscienza patriottica e nazionalistica, ma non sono previste riforme pure molto chieste dalla popolazione rurale, come, ad esempio, che l'elezione diretta dei rappresentanti comunali, già prevista per i villaggi, sia estesa anche alle piccole città. Nemmeno sono previsti interventi contro la massiccia requisizione di terre agricole per costruire fabbriche e palazzi: si parla solo di usare i conseguenti profitti per "proteggere le terre agricole" o per "migliorare l'irrigazione".

Gli analisti osservano che, in assenza di previsoni  precise, può essere poco significativa la volontà di compiere meno espropriazioni e di dare sussidi ai contadini espropriati rimasti senza casa e senza lavoro. Come pure non appare nuova l'intenzione di aumentare l'uso di energie alternative e di migliorare le infrastrutture delle piccole città. Il governo si impegna anche ad attuare un migliore assetto urbanistico in villaggi e città rurali e a creare strutture ricreative. Il documento annuncia, inoltre, la fine delle discriminazioni contro i lavoratori rurali migranti nelle grandi città, compresa "una rigorosa applicazione del sistema del minimo salariale".

In programma un aumento dei sussidi per la coltivazione del grano, la riduzione delle tasse per gli studenti delle  campagne e la realizzazione di una nuova struttura medica cooperativa in tutto il Paese entro il 2008. Sono allo studio il modo per garantire l'assicurazione sul lavoro per tutti i lavoratori migranti e per dare a tutti la pensione e l'assistenza sanitaria.

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