Gravi alluvioni a Bali: 14 morti e oltre 600 persone sfollate
Colpita la città di Denpasar e altri distretti, danni significativi a numerosi edifici. Non coinvolti turisti stranieri. Dichiarato lo stato di emergenza per una settimana.
Bali (AsiaNews) - Gravi alluvioni hanno colpito diverse aree di Bali, con diverse vittime e spingendo il governo a dichiarare lo stato di emergenza per calamità naturale. Secondo l’Agenzia Nazionale per la Gestione dei Disastri (BNPB), oltre 200 famiglie, ovvero 620 persone, sono state colpite dalle forti piogge iniziate il 9 settembre. Gli sfollati sono stati accolti in scuole e moschee. Sei regioni sono state gravemente danneggiate: la città capoluogo di Denpasar e le reggenze di Jembrana, Gianyar, Klungkung, Badung e Tabanan.
“Le inondazioni a Denpasar e nelle aree circostanti hanno causato danni significativi agli edifici e vittime”, ha dichiarato il portavoce della polizia Ariasandy. Il bilancio provvisorio è di 14 morti, ma vi sono altre due persone disperse. Non risultano coinvolti turisti stranieri.
Una delle vittime, Endang Cafyaning Ayu (42 anni), è stata trascinata via a Kerobokan, nella reggenza di Badung. Lei e suo marito erano rimasti intrappolati nella loro auto quando il fiume Tukad Yeh Poh ha straripato. Il marito è sopravvissuto, ma il corpo di Ayu è stato ritrovato in un cantiere edile di una villa a due chilometri di distanza.
Un’altra vittima, Nita Kumalasari (23 anni), incinta di due mesi, è annegata nel villaggio di Pengambengan, Jembrana. Il suo corpo è stato recuperato dalla popolazione locale. In un altro episodio, I Komang Oka Sudiastawa (38 anni) di Dangintukaya sempre a Jembrana, è morto folgorato mentre apriva il cancello allagato della sua abitazione. Si sospetta che la causa sia stato un cavo elettrico difettoso.
Il capo dell’Agenzia Nazionale per la Gestione dei Disastri, il tenente generale Suharyanto, ha dichiarato per Bali uno stato di emergenza di una settimana.