09/05/2025, 08.53
ASIA TODAY
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Hamas: ‘aspri combattimenti’ a Gaza. Cristiani guardano ‘con speranza’ a Leone XIV

Le notizie di oggi: nei negoziati sui dazi con Pechino il presidente Trump vuole inserire anche il “caso” di Jimmy Lai. Appello di gruppi per i diritti umani a Riyadh per il rilascio di una attivista in isolamento da febbraio. Afghanistan “corridoio strategico” per unire Asia centrale col sud. A dispetto della tregua continuano i raid della giunta birmana, distrutto un ospedale a Bago. In Nepal gruppi pro-monarchia danno vita a un movimento unitario per il ritorno del re. 

ISRAELE - PALESTINA - ONU
I miliziani di Hamas riferiscono di “aspri combattimenti” coi soldati israeliani ieri nel sud della Striscia, vicino a Rafah. Negli scontri sarebbero morti almeno due soldati israeliani, mentre fra i palestinesi a Gaza si contano 106 morti e 367 feriti (fonti Wafa) nelle ultime 24 ore. Dall’inizio della guerra si registrano 52.760 morti e 119.264 feriti palestinesi. Sempre secondo fonti palestinesi in 19 mesi lo Stato ebraico ha sganciato 100mila tonnellate di esplosivi su Gaza. Ieri, intanto, le forze di sicurezza israeliane hanno imposto la chiusura di tre scuole gestite dall’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) a Gerusalemme Est. Infine, i cristiani a Gaza e in tutta la Terra Santa guardano con speranza al nuovo papa, Leone XIV, auspicando che come fatto da papa Francesco continui a mostrare vicinanza ad una comunità martoriata dalla guerra.

CINA - STATI UNITI
Il presidente Usa Donald Trump vuole sollevare nei “negoziati” con la Cina su commercio e dazi il caso di Hong Kong Jimmy Lai, imprenditore cattolico e fondatore del quotidiano Apple Daily costretto alla chiusura, in carcere da più di quattro anni per aver chiesto la democrazia e condannato in base alla Legge sulla sicurezza nazionale. “Penso che parlare di Jimmy Lai sia un’ottima idea” ha detto l’inquilino della Casa Bianca. Pechino ha sempre rifiutato di affrontare la questione. 

ARABIA SAUDITA
Gruppi pro diritti umani (fra cui Alqst, Dawn e Human Rights Watch) si appellano a Riyadh per la liberazione di una madre di cinque figli 51enne, in isolamento da febbraio e in condizioni di salute precarie. Per i movimenti attivisti la salute di Nourah bint Saeed al-Qahtani si è rapidamente deteriorata in questi mesi. La donna sconta 45 anni di prigione comminati dalla famigerata Specialised Criminal Court (Scc) nell’agosto 2022 per post sui social critici verso le autorità.

AFGHANISTAN - A. CENTRALE
L’Afghanistan sta emergendo come corridoio strategico per collegare Asia centrale e meridionale, come risulta da progetti lanciati di recente da Kazakistan e Uzbekistan che vogliono costruire linee ferroviarie attraverso il Paese. L’obiettivo è quello di creare collegamenti più brevi e funzionali, che possano favorire relazioni economiche, traffico commerciale e di passeggeri della regione. 

MYANMAR
A dispetto del cessate il fuoco post terremoto prolungato nei giorni scorsi, la giunta militare continua a sferrare raid aerei che investono anche civili. Secondo la Karen National Union (Knu), attacchi hanno interessato i villaggi del sud-est nella regione di Bago, al confine con lo Stato Mon, distruggendo un ospedale e costringendo oltre 8mila persone ad abbandonare le loro case. 

NEPAL
Dopo lunghe controversie e divisioni, le forze pro-monarchiche intendono unire di nuovo le forze per il ritorno di un re indù in Nepal, abolita nel 2008. Non avendo ottenuto progressi significativi in questi anni caratterizzati da aspre rivalità, i gruppi pro-indù e monarchici si sono ritrovati sotto la guida dell’87enne Nabaraj Subedi, un leader dell'era Panchayat.

ORTODOSSI - RUSSIA
Il patriarca di Mosca Kirill ha inviato un messaggio di congratulazioni al presidente Vladimir Putin per il 25° della sua presidenza. “Un quarto di secolo che è un’epoca decisiva per la storia della Russia, che si è salvata solo grazie alla guida del presidente Putin” di fronte alle grandi sfide che rischiavano di farla scomparire, e al suo “sconfinato amore - conclude - per il popolo e la Patria”.

ARMENIA
Un sondaggio della sezione armena del centro Gallup, illustrato dal direttore Aram Navasardyan, rivela che il 37% degli armeni è convinto della reale possibilità di diventare membri dell’Unione europea. Una quota analoga valuta la prospettiva “con scetticismo o negativamente”. La richiesta di ingresso non è ancora stata presentata dopo l’approvazione della legge che la sostiene.

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