25/06/2011, 00.00
VIETNAM
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Ho Chi Minh City, cattolici in lutto per la scomparsa di p. Luke

di J.B. Vu
I fedeli lo ricordano come un uomo che "parlava poco, ma lavorava molto e bene”. Originario del Nord, egli è fuggito con l’ascesa dei comunisti. Attivo nel campo dell’educazione, con la caduta di Saigon ha dovuto abbandonare l’insegnamento. Professore universitario: il governo deve valorizzare l’opera dei sacerdoti cattolici.

Ho Chi Minh City (AsiaNews) – I cattolici vietnamiti piangono la scomparsa di p. Luke Trần Khánh Tích, un sacerdote che “parlava poco, ma lavorava molto e bene” – soprattutto nel campo dell’educazione – morto il 18 giugno scorso all’età di 78 anni.
 
Guardando al suo esempio e alla sua opera, i fedeli auspicano un maggiore impegno della Chiesa nel settore dell’educazione, secondo principi dell’etica cristiana, e una posizione ferma e rigorosa nel mantenere l’unità con il Vaticano e il Papa.

P. Luke è nato il 13 ottobre 1932 nella parrocchia di Tôn Đạo, diocesi di Phát Diệm, nel nord del Vietnam. Il sacerdote e la sua famiglia hanno abbandonato – “di cư”, il termine usato dai vietnamiti per raccontare l’esodo – la zona di origine nel 1954, con l’ascesa al potere di Ho Chi Minh e del suo regime comunista nel Nord Vietnam. Egli ha lavorato in silenzio e con passione nel settore dell’educazione fino al 1975, quando la presa della ex Saigon da parte dei nord-vietnamiti e la caduta del governo vicino agli Stati Uniti ha determinato la cacciata dei missionari e anni di difficoltà per i cattolici nel Paese.

Il professor Hung, dell’università di Ho Chi Minh City, dice ad AsiaNews che “p. Luke ha lavorato molto bene e servito la Chiesa nel silenzio”. Il docente si dice inoltre dispiaciuto che “il governo non raccolga l’abilità e il talento dei sacerdoti cattolici”, che molto hanno fatto nel settore dell’educazione. Oggi molti edifici e strutture avviate e gestite un tempo dalla Chiesa sono in rovina. Gli fa eco un maestro di scuola elementare di nome Hảo, secondo cui “oltre 5mila fedeli della parrocchia di Binh An Hạ” hanno amato il sacerdote e ora ne “sentono la mancanza”, perché ha lavorato “molto e bene” e lo ha fatto “parlando poco”.

P. Joseph T. aggiunge che a partire dal 1975, con la caduta di Saigon, “il governo rivoluzionario ha preso in mano, gestito e controllato tutto il sistema educativo”. In un simile contesto p. Luke è rimasto disoccupato; tuttavia, egli ha saputo promuovere “una personale rivoluzione” e come guida della comunità ha lavorato “per servire la Chiesa e il popolo di Dio, attraverso la pastorale e il lavoro manuale nella parrocchia”.

L’opera di p. Luke Trần Khánh Tích è uno fra i molti esempi nei secoli della dedizione della Chiesa cattolica nel campo del sociale, a favore della popolazione vietnamita. Un lavoro che dal 1975 ha subito una brusca interruzione, con la chiusura o il sequestro di ospedali, centri di carità, scuole.

Oggi, come ha sottolineato anche il card Jean Baptiste Phạm Minh Mẫn, è tempo di riprendere le iniziative e dare vita a una Chiesa vietnamita più solida e matura, più forte dei tentativi di divisione che provengono dall’esterno e capace di affrontare, in pace, tutte le sfide della modernità in comunione con il Vaticano e il Papa.
 

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