27/09/2022, 14.19
HONG KONG-CINA
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Hong Kong, fine processo preliminare: rinviato a giudizio il card. Zen

Procedimento aggiornato al 26 ottobre. Con lui alla sbarra anche cinque noti esponenti del fronte democratico. Per la difesa, alcune prove presentate dalla procura sono da considerare “irrilevanti”. Parole di sostegno al vescovo emerito della città da voci del mondo cattolico.

Hong Kong (AsiaNews) – Seconda e ultima giornata di processo preliminare per il card. Joseph Zen Ze-kiun e cinque noti esponenti del fronte democratico. La giudice Ada Yim Shun-yee della Corte di West Kowloon ha deciso che ci sono abbastanza elementi per il rinvio al giudizio, aggiornando il procedimento al 26 ottobre.

La procura cittadina accusa gli imputati di non aver registrato in modo corretto un fondo umanitario di cui erano amministratori fiduciari. La difesa ha sollevato obiezioni a prove ottenute dal procuratore in base alla draconiana legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino nel 2020 per colpire il fronte pro-democrazia, ritenendole “irrilevanti” per il caso.

L’11 maggio la polizia aveva arrestato il vescovo emerito della città e gli altri accusati con la più grave accusa di “collusione” con forze straniere, che rientra nell’ambito del provvedimento sulla sicurezza. Senza tale incriminazione, gli imputati rischiano al massimo una pena pecuniaria di 1.750 dollari.

Oltre al 90enne porporato, alla sbarra ci saranno la rinomata avvocata Margaret Ng, la cantante-attivista Denise Ho, l’ex deputato cittadino Cyd Ho, l’accademico Hui Po-keung e l’attivista Sze Ching-wee. Cyd Ho è già in carcere per aver partecipato a una manifestazione non autorizzata. Per la stessa accusa sono in prigione diverse personalità democratiche, tra cui il magnate cattolico dei media Jimmy Lai.

Fino alla sua chiusura nell’ottobre scorso, il Fondo 612 ha assistito migliaia di manifestanti filo-democratici coinvolti nelle proteste del 2019. Gli imputati si sono dichiarati non colpevoli: secondo i loro difensori, l’organizzazione benefica non aveva l’obbligo di registrarsi in base alla Societies Ordinance. La difesa chiede anche che nell’interpretazione dell’ordinanza si tenga conto del diritto dei cittadini ad associarsi sancito dalla mini-Costituzione locale (Basic Law): un aspetto che dirà qualcosa sul livello di libertà ancora esistente nell’ex colonia britannica.

Nel frattempo, dopo quelle del card. Fernando Filoni, prefetto emerito della Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli e attuale Gran maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, continuano ad arrivare da settori del mondo cattolico parole di sostegno al cardinale sotto processo. Ieri su Twitter hanno espresso solidarietà al card. Zen mons. Salvatore Cordileone, arcivescovo di San Francisco, e mons. Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Astana (Kazakistan).

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