31/10/2022, 14.01
HONG KONG-CINA
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Hong Kong, legali card. Zen: da archiviare le accuse per la gestione del Fondo 612

La difesa sostiene che il porporato e gli altri amministratori dell’ente umanitario non si erano costituiti in società. Per l’accusa il Fondo era politico per natura e doveva essere registrato. Pastore protestante condannano a più di un anno di carcere per “sedizione”.

Hong Kong (AsiaNews) – Il caso è da archiviare perché gli amministratori fiduciari non avevano diritti e obblighi reciproci, quindi non si erano costituiti in società. È la tesi della difesa, riportata da Ming Pao, alla ripresa oggi del processo al card. Joseph Zen Ze-kiun e a  cinque noti esponenti del fronte democratico. La procura cittadina accusa gli imputati di non aver registrato in modo corretto un fondo umanitario di cui erano i gestori.

Lo scorso 11 maggio la polizia aveva arrestato il porporato e gli altri accusati con la più grave imputazione di “collusione” con forze straniere, reato coperto dalla draconiana legge sulla sicurezza imposta nell’estate 2020 da Pechino. Senza tale incriminazione, gli imputati rischiano al massimo una pena pecuniaria di 1.750 dollari.

Oltre al 90enne vescovo emerito della città, alla sbarra sono finiti la rinomata avvocata Margaret Ng, la cantante-attivista Denise Ho, l’ex parlamentare cittadino Cyd Ho, l’accademico Hui Po-keung e l’attivista Sze Ching-wee.

Fino alla sua chiusura circa un anno fa, il Fondo 612 ha assistito migliaia di manifestanti pro-democrazia coinvolti nelle proteste del 2019. Gli imputati si sono dichiarati non colpevoli: i loro difensori continuano ad affermare che l’organizzazione benefica non aveva l’obbligo di registrarsi in base alla Societies Ordinance. All’udienza del 26 ottobre, l’accusa ha sostenuto invece che il Fondo 612 era politico per natura, e quindi non poteva beneficiare dell’esenzione di registrazione pubblica.

Intanto una corte cittadina ha condannato a oltre un anno di carcere un pastore protestante. L’accusa nei suoi confronti era di sedizione in base a una legge coloniale che prende di mira “reati minori”. La colpa del 59enne rev. Garry Pang Moon-yuen è quella di aver criticato la giudice Amy Chan che presiedeva il processo all’attivista democratica Chow Hang-tung – poi condannata – lo scorso 4 gennaio. Durante l’udienza il religioso aveva apostrofato la magistrata dicendole: “Hai perso la tua coscienza”.

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