18/11/2009, 00.00
CINA - VATICANO
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I problemi della Chiesa in Cina e la lettera del card. Bertone

di Annie Lam
Alcuni esperti si interrogano sul valore della lettera. Essa è utile perché spinge a riprendere e studiare la Lettera del papa del 2007. Per altri è insufficiente a causa dei grandi problemi – secolarismo e utilitarismo - che i sacerdoti cinesi devono affrontare. I ritardi nell'attuazione delle direttive di benedetto XVI. Per il card. Zen, attuare la Lettera del papa è il miglior contributo della Chiesa alla società cinese.

Hong Kong (AsiaNews) – Alcuni esperti in rapporto con la Chiesa in Cina mettono in risalto il valore della lettera diffusa dal card. Tarcisio Bertone ai sacerdoti cinesi. Ma altri fanno notare la sua “insufficienza”. Il card. Joseph Zen, da parte sua, afferma che la situazione della Chiesa ufficiale cinese è peggiorata e non migliorata.

Anthony Lam Sui-ki, dell’Holy Spirit Study Centre della diocesi di Hong Kong, afferma che la lettera del segretario di Stato vaticano suggerisce al clero cinese di iniziare uno studio serio della Lettera del papa (pubblicata nel giugno 2007) e il compendio (pubblicato nel maggio 2009) per renderla più efficace. “Forse – dice ad AsiaNews – è ancora troppo presto per vedere gli effetti della Lettera del papa, dopo solo due anni”

Lam pensa che il Vaticano ha difficoltà nell’affrontare in una lettera tutti i problemi della Chiesa in Cina, come l’unità fra comunità sotterranee e ufficiali. Quella del card. Bertone sceglie di sottolineare la cooperazione fra vescovi e preti, che può migliorare attraverso una buona formazione sacerdotale. Tutto ciò mostra anche che vescovi e sacerdoti in Cina hanno bisogno di comunicare e dialogare fra di loro.

Lam sottolinea che la lettera del segretario di Stato chiede di sviluppare nella Chiesa un’organizzazione pastorale “normale”, domandando ai leader della Chiesa di definire le modalità di servizio dei vescovi e dei preti, attuando un’organizzazione per amministrare le diocesi, come i consigli presbiterali. La stessa richiesta è contenuta nella lettera del Papa.

Kwun Ping-hung, un osservatore dei rapporti Cina-Vaticano, fa notare che in due anni il card. Bertone ha scritto due lettere alla Chiesa in Cina. Ciò mostra la profonda preoccupazione che il Vaticano ha verso di essa, dopo l’avvento di Benedetto XVI e dopo la pubblicazione della sua Lettera ai cattolici cinesi nel 2007. “Questo – dice - aiuta la Santa Sede a rafforzare i legami e la comunione interna con la Chiesa in Cina”.

Come sottolinea il card. Bertone, negli ultimi anni vi sono stati segni di speranza sia nella promozione della riconciliazione interna alla Chiesa, sia nei rapporti con le autorità cinesi; ma vi sono anche difficoltà. In questo contesto, la lettera del segretario di Stato sceglie di sottolineare l’importanza della formazione continua dei sacerdoti in Cina. “Questo approccio della Santa Sede – dice Kwun – sembra piuttosto pragmatico”. In effetti, molti sacerdoti in Cina vivono in un’atmosfera di utilitarismo e di secolarizzazione, affrontando molte sfide e prove. Per questo, il segretario di Stato domanda di rafforzare la formazione continua dei sacerdoti per lo sviluppo a lungo termine della Chiesa in Cina.

Per p. Gianni Criveller, Pime, la lettera del card. Bertone, diretta ai sacerdoti, senza alcuna mediazione, è un po’ “fuori del comune”. Di solito la maggior parte delle lettere vaticane sono rivolte ai vescovi. In realtà, secondo p. Criveller, i veri destinatari della lettera sono proprio i vescovi cinesi. Egli nota che i giovani pastori della Cina hanno bisogno di formazione e di sostegno da parte della Chiesa universale

Purtroppo, secondo p. Criveller, il Vaticano spende molto tempo e energia nello scrivere belle lettere, ma mette poco sforzo per attuarne il contenuto. Lo stesso è avvenuto con la Lettera del papa. “Fino ad ora, negli ultimi due anni, è stata varata solo la Commissione sulla Cina, ma per il resto nulla più”.

P. Criveller pensa che la lettera del card. Bertone sia insufficiente per rispondere alle sfide della secolarizzazione e della modernizzazione che i sacerdoti cinesi devono affrontare.

Proprio in occasione della diffusione della lettera del card. Bertone, il card. Jospeh Zen di Hong Kong ha pubblicato un articolo sul suo blog nel sito della diocesi di Hong Kong. Mentre la lettera del card. Bertone parla di “segni di speranza”, il card. Zen esprime invece tutto il suo disappunto per gli eventi successi negli ultimi due anni in Cina.

Nel suo articolo, il porporato dice che negli ultimi due anni la situazione della Chiesa in Cina non è migliorata e che gli aspetti abnormi sono peggiorati.

Secondo il card. Zen, la Chiesa ufficiale ha sbagliato a partecipare alle celebrazioni per i 50 anni dell’Associazione patriottica (luglio 2007) e a quella per i 50 anni delle prime ordinazioni episcopali senza mandato papale (dicembre 2008).

L’articolo del cardinale di Hong Kong termina precisando che patriottismo e amore non sono in opposizione  che ogni fedele dovrebbe avere il diritto di vivere la sua fede secondo la sua coscienza in pace.

Per il card. Zen, il miglior contributo che la Chiesa in Cina può offrire alla nazione cinese è proprio far vivere la Chiesa secondo la Lettera del papa.

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