21/12/2011, 00.00
COREA DEL NORD
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I soldati nordcoreani rubano il cibo al popolo: tutti temono il peggio

di Joseph Yun Li-sun
La denuncia da una fonte di AsiaNews al confine con la Cina: “I militari stanno mettendo nelle caserme tutto quello che riescono a trovare. La gente muore di fame, perché qui si vive soltanto con un fucile e qualcosa da mangiare”. Intanto entra nel vivo la lotta per la successione al trono del defunto leader.
Seoul (AsiaNews) – Mentre il popolo nordcoreano continua a piangere la morte del “caro leader”, almeno secondo quanto afferma la propaganda stalinista che governa il Paese, la situazione nel Paese peggiora. Data l’incertezza politica, infatti, “i quadri locali stanno rastrellando le ultime derrate alimentari dalla popolazione e le accumulano nelle caserme”.

Lo denuncia una fonte di AsiaNews, secondo cui “si tratta di un gesto previsto. Vogliono assicurarsi la sopravvivenza a qualunque costo, e qui si vive soltanto se hai del cibo e un fucile. Al mercato nero il prezzo del riso è schizzato, la gente non può proprio permetterselo”.

Queste ingiustizie “avvengono in tutte le province, anche in quelle al confine con la Cina dove di solito i soldati sono meno prepotenti degli altri. La morte di Kim ha fatto piangere queste persone per tanti motivi differenti fra loro, e i morsi della fame sono al primo posto. Ora tutti attendono di capire cosa succederà e Pyongyang: dal mio punto di vista la situazione è destinata a peggiorare”.

Nella capitale, la lotta per la legittimazione dell’erede del defunto entra nel vivo. Kim Jong-un, infatti, si sta preparando per il suo primo atto pubblico: il discorso alla nazione del prossimo primo gennaio, quando dovrà stilare le linee guida del 2012 per la Corea del Nord. Ma gli analisti avvertono che sarà anche il momento in cui deciderà se puntare sull’esercito o sulla politica.

Kim Yeon-soo, che insegna all’Università per la Difesa nazionale di Seoul, spigea: “Il potere dell’erede è collegato in maniera molto stretta alle Commissioni militari del Partito e della Difesa. I generali che le guidano erano fedeli al padre e al nonno, ma non si fidano di lui perché considerato troppo giovane. Per affermarsi può scegliere: o li rimpiazza o li conquista. Ma se sceglie la prima ipotesi rischia un colpo di Stato”.

Secondo il docente “l’attuale sistema del regime nordcoreano non ha più una ideologia specifica. Si basa tutto su un sistema di ricompense – in denaro o sotto forma di ‘doni politici’ – che il dittatore elargisce ai suoi fedelissimi. È per questo che Jong-un tenterà di comprarsi chi, per ora, detiene il potere vero. Certo, non è da escludere che subito dopo, gli stessi che ha comprato pensino che è meglio fare a meno di lui”.

Nel frattempo sembra che la Cina abbia scelto di sostenere anche il terzo Kim, che la stampa cinese chiama “grande successore”. Il presidente Hu Jintao si è recato nel distretto diplomatico di Pechino, dove ha offerto all’ambasciatore di Pyongyang le proprie condoglianze per la morte di Kim Jong-il; poco dopo anche il premier Wen Jiabao ha compiuto lo stesso passo.
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