31/01/2007, 00.00
LIBANO
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I vescovi vogliono rilanciare la loro iniziativa per un accordo tra i leader maroniti

di Youssef Hourany
Colloqui del patriarca Sfeir con gli ambasciatori di Iran e Francia. Il diplomatico di Teheran assicura la volontà di garantire sovranità e integrità del Libano, mentre quello di Parigi chiede ai politici cristiani di cercare il dialogo.

Beirut (AsiaNews) – In attesa di poter riprendere l’iniziativa dei vescovi per dar vita ad un incontro tra i leader politici cristiani, il patriarca maronita Nasrallah Sfeir continua nei suoi incontri con gli ambasciatori dei Paesi che hanno un peso sul futuro del Libano. Così oggi ha ricevuto i capi delle missioni diplomatiche di Iran e Francia, ambedue impegnati a garantire l’interesse dei rispettivi Stati per un futuro pacifico del Paese dei cedri.

Il cardinale Sfeir, dopo gli incidenti fratricidi della settimana scorsa, che hanno costretto a sospendere l'iniziativa dei vescovi maroniti che mira a realizzare un incontro per porre fine alle dispute ed alle discordie tra i leader cristiani, divisi tra governo e opposizione (il generale Aoun, Samir Geagea, l'ex presidente Amin Gemayel e l'ex ministro Suleiman Frangieh) si conferma anche oggi come punto di riferimento per gli ambasciatori dei Paesi che hanno le chiave della soluzione nelle loro mani, come l'ambasciatore dell'Iran, Mohammad Reza Sheibani e quello francese Bernard Emié,che hanno avuto lunghi colloqui a Bkerke.

Fonti vicini al patriarcato maronita hanno riferito ad AsiaNews,che l'ambasciatore dell'Iran ha sostenuto con il card. Sfeir l'interesse del presidente iraniano Ahmadinejad per la sovranità del Libano e la sua integrità territoriale. Il diplomatico ha espresso l’auspicio che riprenda il dialogo fra tutti i responsabili libanesi ed ha espresso l'appoggio del suo governo a qualsiasi iniziativa che mira a stabilire la pace e la ripresa della vita normale in Libano.

Dal canto suo l'ambasciatore francese ha voluto tranquillizzare il patriarca sulla veracità delle promesse fatte durante la conferenza dei Paesi donatori della settimana scorsa ed ha rinnovato l'appoggio del governo del presidente Chirac all'iniziativa dei vescovi maroniti, interrotta martedì scorsa a causa degli incidenti. Il rappresentante francese ha lanciato un appello ai responsabili maroniti perché tornino a dialogare sotto "l'egida del Patriarca che costituisce l'unico punto di riferimento imparziale in Libano".Mons Samir Mazloum, vicario generale del Patriarcato, in una dichiarazione ad AsiaNews ha parlato delle difficoltà che hanno impedito ai vescovi maroniti di proseguire nella loro iniziativa basata sui principi fondamentali per una pace durevole in Libano, pubblicati il 6 dicembre ed ha considerato gli ultimi incidenti di martedì scorso come "la causa principale del blocco degli sforzi della commissione” formata dai vescovi Matar, Bechara e da lui stesso. Egli ha rivolto un monito sulla fragilità della situazione politica, che potrebbe riaccendere i conflitti ed ha sostenuto l'esistenza di manovre straniere, “che stanno alimentando i contrasti politici”. Mons. Mazloum ha affermato che è possibile una ripresa dell'iniziativa dei vescovi maroniti, ma non  ha voluto indicare una data, sostenendo però l'esistenza “di una buona e retta intenzione di tutte le parti”.

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