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INDONESIA
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Il 30 settembre, un fantasma ancora inquietante per gli indonesiani

di Mathias Hariyadi

In Indonesia, la data del 30 settembre (1965) è una questione molto “calda” nel Paese. Il giorno più buio in Indonesia, quando furono uccisi alcuni generali. Le accuse al Partito comunista che fu sciolto.

Jakarta (AsiaNews) - Il 30 settembre 1965 è stato il giorno più buio della storia moderna indonesiana. Un punto di svolta che anni dopo ha spinto a creare un acceso contrasto politico per il primo presidente della nazione Sukarno (a volte scritto come Soekarno) nel confrontarsi con la figura emergente dell'esercito, il generale Suharto.

Quel giorno, alcuni alti ufficiali della 7ma armata furono assassinati in un tentativo di colpo di Stato. I cospiratori furono accusati di avere contatti con il Partito comunista (PKI).

La sanguinosa uccisione dei generali spinse gli student (nella foto) a una forte richiesta di vietare il PKI. Certo, con il sostegno di Suharto che in seguito è salito al potere come secondo presidente del Paese.

Il presidente Soekarno, riluttante a vietare il PKI, fu quindi costretto nel 1967 a lasciare il potere, dopo che l’Indonesian People’s Council (MPR) aveva respinto all'unanimità il suo discorso sulle responsabilità. Il nuovo governo del generale Suharto gli impose gli arresti domiciliari fino alla morte nel 1970. In precedenza, il PKI era stato bandito.

Urgenza politicamente motivata?

Qualche giorno prima del 30 settembre, si presenta ogni volta la necessità "orchestrata" di guardare il film dal titolo Pengkhianatan G30S / PKI (Il tradimento del movimento PKI del 30 settembre). E in questi ultimi giorni, una tale mossa è emersa ancora una volta sui social media.

Una campagna mirata a un programma politico, sia di creare "odio" pubblico contro il PKI già morto, sia contro i politici alla Camera che hanno stretti rapporti con i loro “antenati” che in passato avevano legami con il PKI.

Era solo un espediente politico che è stato utilizzato dal regime autoritario di Suharto per bandire i seguaci di Sukarno e ora la stessa mossa è destinata anche a screditare i seguaci dell'ex presidente Megawati. Megawati è la figlia del presidente Sukarno, ha sempre combattuto il radicalismo religioso e ha dato sostegno allo spirito del pluralismo come valore fondamentale della Pancasila, la piattaforma politica della nazione "creata" da suo padre, il presidente Sukarno.

Molti fatti inesatti

Parlando oggi tramite un media online, il Prof. Asvi Marwan Adam della Indonesian Science Agency (LIPI) ha criticato aspramente il "progetto" orchestrato pubblicamente per la proiezione pubblica ancora una volta del film Pengkhianatan G30S / PKI.

"Nel film ci sono molte imprecisioni", afferma oggi questo studioso di storia. Aggiunge che il motivo iniziale dell'uscita del film era solo quello di promuovere "l'odio nazionale" contro il PKI e i suoi seguaci. Cosa irrazionale  oggi, dal momento che PKI è stato ufficialmente bandito nel 1967.

Il film è in assoluto un film di propaganda usato dall'era di Suharto per incolpare il PKI di essere la "mente" della sanguinosa uccisione di 7 alti generali dell'esercito il 30 settembre 1965.

Riconciliazione

L'Indonesia sotto il presidente Joko Widodo nel suo primo mandato (2014-2019) ha tenuto un simposio di storia in cui entrambi i "campi" si sono riuniti, dimenticando il passato e costruendo il nuovo capitolo.

Il generale dell'esercito Agus Widjojo, ora capo della Indonesian Defence Resilience Agency, è stato tra le figure chiave nel parlare in rappresentanza delle vittime dei fatti del 30 settembre 1965. Il generale Sutoyo, suo padre, è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco dagli aggressori. Ma al simposio del 2016, ha coraggiosamente perdonato gli aggressori di suo padre. “Questo simposio – disse - è davvero molto utile per chiudere il capitolo passato, e mentre si apre quello nuovo, trarremmo beneficio dalla lezione del passato".

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