29/02/2012, 00.00
FRANCIA - TURCHIA
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Il Consiglio costituzionale francese boccia la legge sul Genocidio armeno

L’organo giudiziario ha definito “incostituzionale” la legge che punisce la negazione del Genocidio armeno del 1915 perché attenta alla “libertà di espressione e comunicazione”. Soddisfazione di Ankara. Ma negare la Shoah in Francia è punibile per legge.

Parigi (AsiaNews/Agenzie) - Il Consiglio costituzionale francese ha dichiarato incostituzionale la legge approvata da entrambi i rami del Parlamento che punisce la negazione del genocidio armeno. La legge era stata già firmata dal presidente della Repubblica, Nicolas Sarkozy. L'Eliseo ha subito dato mandato affinché ne sia preparata una nuova versione, che "si fa carico della decisione del Consiglio costituzionale". "Il presidente ritiene che la negazione del genocidio sia intollerabile e debba essere punita" si legge un una dichiarazione ufficiale. (AsiaNews 24/01/2012 La Turchia minaccia ritorsioni contro la Francia per la legge sul genocidio armeno).

Non è chiaro se e quanto la decisione del Consiglio costituzionale possa influire su un'altra legge che punisce il negazionismo in Francia. Nell'esagono è illegale esprimere opinioni negazioniste sulla Shoah. Chi nega il genocidio ebraico avvenuto durante la II Guerra mondiale è passibile di un anno di prigione e di una multa di 45mila euro. Le stesse pene sono previste per la negazione del genocidio armeno. Quest'ultima legge è stata rivista dal più alto organo giudiziario su richiesta di un gruppo di 77 deputati e 65 senatori. "Il Consiglio ritiene la legge incostituzionale" si afferma in un breve comunicato del Consiglio perché mette a rischio "la libertà di espressione e di comunicazione".

Poco dopo l'annuncio del Consiglio, il ministro degli esteri turco Ahmet Davutoğlu ha dichiarato: "Il verdetto è positivo. E' una decisione molto positiva. Ringrazio tutti i membri del Consiglio. Spero che tutti imparino una lezione necessaria da questo". Il ministro ha dichiarato che la Turchia riconsidererà se far ripartire i contatti economici, politici e militari con Francia, "congelati" dopo l'approvazione della legge sul genocidio.

La parlamentare autrice della legge, Valerie Boyer, ha espresso la sua delusione perchè crea una disparità di trattamento fra le vittime dei genocidi. "La Francia ha riconosciuto l'esistenza di due genocidi, l'Olocausto e il Genocidio armeno del 1915. Le vittime dell'Olocausto sono protette dal negazionismo, ma le vittime del Genocidio armeno non lo sono", ha commentato.

Il leader della comunità armena in Francia ha criticato aspramente la sentenza, frutto, secondo lui, di un'operazione di lobby turca. "Siamo profondamente oltraggiati dalla decisione del Consiglio costituzionale, che si basa su ragioni politiche più che su basi legali", ha dichiarato Franck Mourad Papazian. Sulla stessa linea il sen. Hervé Marseille: "Se contestiamo il genocidio ebraico, possiamo essere puniti; ma se contestiamo quello armeno no. Così abbiamo punizione legale per uno, e non per l'altro. Tutti dovrebbero essere eguali di fronte alla legge".

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