20/10/2023, 08.23
ASIA TODAY
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Il Pentagono accusa Pechino di voler raddoppiare il suo arsenale nucleare entro il 2030

Le notizie di oggi: ancora radi aerei israeliani su Gaza con decine di vittime, 850 gli arresti in Cisgiordania dall'inizio della guerra. Tensione tra India e Canada: da oggi scatta il ritiro dell’immunità per decine di diplomatici di Ottawa nel Paese asiatico. Allarme siccità a Bali. Il parlamento di Kiev ha approvato la sospensione delle organizzazioni religiose legate alla Federazione russa.

CINA

Un rapporto pubblicato dal Pentagono sostiene che Pechino stia mirando a raddoppiare il suo arsenale nucleare portandolo dalle attuali 400 testate a oltre 1.000 entro il 2030. Ad oggi, secondo lo Stockholm International Peace Research Institute, la Russia ha un arsenale nucleare di circa 5.889 testate, mentre gli Stati Uniti ne possono schierare 5.244.

PALESTINA - ISRAELE

È stata un'altra notte molto dura di bombardamenti Israelei a Gaza: colpito anche un edificio adiacente alla chiesa greco-ortodossa di San Porfirio, con decine di morti. Nel frattempo sono in corso raid israeliani in diverse aree della Cisgiordania, per effettuare arresti per sospetti legami con Hamas. Sarebbero più di 850 gli arresti effettuati dalle forze israeliane nei territori palestinesi dall'attacco di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele

ISRAELE - USA

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, rientrato negli Usa dopo il viaggio in Israele, ha detto dallo studio ovale che chiederà oggi al Congresso di approvare finanziamenti aggiuntivi per il sostegno militare a Israele, in aggiunta ai 3,2 miliardi inviati da Washington ogni anno. La prima stima sarebbe di 14 miliardi di dollari per supportare la lotta ad Hamas. Biden ha al contempo sottolineato l'urgenza di portare aiuti ai civili palestinesi di Gaza che non hanno cibo, acqua e medicine.

RUSSIA - ISRAELE

Sono centinaia i russi residenti in Israele, alcuni arrivati di recente - soprattutto dopo l’invasione dell’Ucraina -, ma molti lì da anni, che si sentono completamente abbandonati dalle autorità di Mosca. Putin non ha previsto alcun piano di evacuazione, nonostante gli slogan sul “non abbandonare i compatrioti”, ripetuti  all’indomani dell’attacco di Hamas in cui hanno perso la vita 13 russi e altri 12 risultano dispersi.

INDIA - CANADA

Due settimane fa l’India aveva chiesto al Canada di ritirare decine di membri del suo personale diplomatico minacciando di revocare la loro immunità dal 20 ottobre se fossero rimasti. I funzionari canadesi hanno definito questa minaccia una "violazione del diritto internazionale” e Ottawa ha ritirato 41 diplomatici. Le relazioni sono diventate tese dopo che il Canada ha accusato il paese governato da Modi di essere il mandante dell'omicidio di Hardeep Singh Nijjar, avvenuto il 18 giugno su suolo nordamericano. L'India ha negato le accuse, definendole "assurde". Il ministro degli Esteri canadese, Melanie Joly ha confermato che a "tutti i diplomatici tranne 21" sarà "rimossa unilateralmente” l’immunità entro oggi.

AFGHANISTAN

I cambiamenti climatici hanno un impatto negativo sull’Afghanistan, per questo i funzionari dell’Environmental Protection Agency (EPA) chiedono alla comunità internazionale di riavviare i progetti sospesi - dopo la presa di Kabul dei talebani - per mitigare gli impatti negativi dei cambiamenti climatici. Il valore complessivo ammonta a oltre 800 milioni di dollari. "I 32 progetti avviati in Afghanistan salvaguarderebbero la varietà della vita, le foreste e aiuterebbero la lotta alla siccità", ha affermato Muhibullah Bahar, rappresentante dell'Agenzia per la protezione dell’ambiente nel paese.

INDONESIA

Il governo regionale dell’isola di Bali, in Indonesia, ha dichiarato uno stato di allerta per l’emergenza siccità in corso. Allarme che resterà in vigore per 14 giorni. Il governatore ad interim di Bali Sang Made Mahendra ha detto che le condizioni meteorologiche estreme verificatesi a Bali da luglio a ottobre hanno causato la carenza d’acqua in 113 villaggi e provocato incendi boschivi in 10 aree dell’isola.

CHIESA RUSSA

La Verkhovnaja Rada di Kiev ha approvato la sospensione delle organizzazioni religiose legate alla Federazione russa, a cominciare dalla Chiesa ortodossa Upz, che non abbiano reciso del tutto i legami col patriarcato di Mosca. I voti favorevoli sono stati 267. Prossimamente verranno spiegate tutte le decisioni prese nello specifico, ma la decisione della Rada è stata chiara: “la storia della Chiesa russa in Ucraina è finita”.

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