23/02/2004, 00.00
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Il Tribunale dell'Aia dibatte sul Muro

Gerusalemme (AsiaNews) – Israele è ancora scossa dalla nuova violenza subita ieri. L'attentato terroristico di un autobus ( 8 morti) a Gerusalemme ovest, rivendicato dalle "brigate martiri di Al-Aqsa", e condannato da Abu Ala, conferma le paure di Israele.  Compiuto alla vigilia della riunione del Tribunale dell'Aia, questo attentato è sfruttato da ambedue le parti in causa. Il messaggio degli integralisti islamici è chiaro: il muro non frena, ma piuttosto intensifica il terrorismo. Per il ministro israeliano degli Esteri Silvan Shalom l'attentato dimostra la necessità di edificare il muro che "salverà la vita" a molti israeliani.

Intanto sono iniziati oggi all'Aia le udienze dibattimentali al Tribunale Internazionale per discutere sulla competenza della corte a decretare una sentenza sulla legalità del muro. Diversi esperti affermano che le competenze del tribunale dell'Aia, in questo caso sono solo morali. Israele non riconosce all'Aia nessuna competenza sulla questione del muro e per questo non ha inviato nessun rappresentante ufficiale.

In attesa delle conclusioni l'Olanda è diventata un palcoscenico del conflitto arabo-israeliano. Le lobby ebraiche e palestinesi, si sono mobilitate con conferenze stampa, mostre e manifestazioni, accusandosi a vicenda. Israeliani hanno ottenuto il permesso di esibire su una piazza la carcassa di una vettura dilaniata dall'esplosivo di un kamikaze palestinese. All'aeroporto di Amsterdam, i delegati arabi della Knesset (parlamento) israeliana giunti per l'occasione, hanno ricevuto le critiche di manifestanti ebrei. Da parte palestinese, è prevista per oggi pomeriggio un'analoga manifestazione di protesta per le strade della città.

Stamattina il primo ministro Ariel Sharon ha detto che le conclusioni del tribunale dell'Aia potrebbero compromettere i dialoghi con il suo omologo palestinese Ahmed Qureia (Abu Ala)

Alle ore 11 di questa mattina ( ora locale), Yasser Arafat in un discorso davanti alla stampa a Gaza, ha definito il muro "un tentativo di inghiottire il 58% dei territori palestinesi occupati e di trasformare le città e le aree palestinesi in carceri e campi di concentramenti collettivi, in cantoni isolati dominati dagli insediamenti delle colonie costruite da Israele".

Nella cancelleria del Tribunale internazionale dell'Aia sono stati depositati i memorandum da 53 paesi del mondo. Voci di corridoio parlano del memorandum della Svizzera, redatto in termini molto duri e fortemente "anti-muro". Al dibattimento odierno partecipano Arabia Saudita, Giordania ed Algeria. Ma il più popoloso paese arabo, l'Egitto, è assente. I 4 avvocati difensori dei palestinesi hanno a disposizione 4 ore per esporre le proprie tesi. (PB)

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