26/10/2005, 00.00
libano
Invia ad un amico

Il card. Sfeir, il rapporto Mehlis tappa importante verso la verità

di Youssef Hourany

Rientrato a Beirut, il patriarca  non ha voluto parlare di possibili sanzioni contro la Siria ed ha espresso l'auspicio di buoni rapporti tra i popoli siriano e libanese. Nelle prossime settimane l'esame della questione Lahoud.

Beirut (AsiaNews) – Il rapporto dell'inchiesta internazionale della commissione dell'Onu di Detlif Mehlis sull'assassinio dell'ex-premier Rafic Hariri, pur non essendo definitivo e conclusivo, costituisce una tappa importante di un cammino che bisognerebbe proseguire per raggiungere la verità. E' quanto sostenuto ieri sera dal patriarca maronita Nasrallah Sfeir, rientrato in Libano dopo un mese di assenza, dovuta ai lavori del Sinodo dei vescovi, svoltisi in Vaticano.

Il card. Sfeir ha anche sostenuto che la commissione deve adempiere la missione per la quale è stata formata ed ha chiesto un ulteriore approfondimento dei contenuti del rapporto. Il rapporto Mehlis luce delle discussioni del Consiglio di sicurezza di ieri è stato uno dei temi dell'incontro che il patriarca ha avuto nella tarda serata con il generale Michel Aoun, durato circa un'ora. Fonti giornalistiche hanno rivelato il tenore positivo dell'incontro che ha affrontato temi di massima attualità, come la questione della possibilità di far rimanere il presidente Lahoud. Queste stesse fonti hanno rivelato che il patriarca si è rifiutato di parlare di una probabile sanzione contro la Siria, affermando che tutto viene nel suo tempo.  

A proposito del problema del futuro del presidente della Repubblica Emile Lahoud, egli si è rifiutato di rispondere ad una domanda sulla possibile rimozione di Lahoud ed ha rilevato  che la soluzione della  questione non dipende solamente da lui, ma anzi dipende da tutti i cittadini libanesi e che questo tema sarà discusso con le persone adatte durante le prossime settimane.

Al suo rientro, il patriarca Sfeir era stato accolto all'aeroporto internazionale di Beirut dal ministro della giustizia, Charles Rizk,  da vescovi e superiori generali degli ordini religiosi e da molti ministri e deputati. Il Patriarca si è detto soddisfatto dei risultati dei lavori del sinodo dei vescovi,  ha rinnovato la sua gratitudine al Papa per tutto l'interesse che riserva verso i libanesi e tutti i cristiani del Medio-Oriente e ha sottolineato l'importanza di questo sinodo, il primo sotto il pontificato di Benedetto XVI, sul tema dell'eucaristia.

Il patriarca Sfeir, prima di lasciare l'aeroporto di Beirut verso la sede del patriarcato a Bkerke, ha auspicato il ristabilimento dei rapporti diplomatici tra il Libano e la Siria, esortando i due popoli a tessere buoni rapporti, fondati sulla stima reciproca e su valori comuni fra Paesi vicini.

Arrivato a Bkerke, il patriarca era stato accolto dal figlio del presidente Lahoud, l'ex-deputato Emile Lahoud, da Faten Nader Nseir, direttrice generale degli affari sociali alla presidenza della repubblica, dal rappresentante del generale Michel Aoun, Gebran Bassil e da numerosi seminaristi e vescovi.

 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Il Libano vive un momento difficile e guarda al patriarca Sfeir
31/10/2005
Lahoud parlerà con Sfeir del futuro della presidenza libanese
27/10/2005
Sfeir: necessaria, "purtroppo", una nuova risoluzione dell'Onu sul Libano
16/05/2006
Damasco spera che l'intervento egiziano allontani le sanzioni Onu
29/10/2005
Tensione in una Siria che si sente "isolata e circondata"
02/11/2005


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”