Il catechismo russo del metropolita Tikhon
Dall'anno scolastico 2026/2027 nelle scuole della Russia saranno introdotte come nuova materia di studio le “Fondamenta della cultura morale e spirituale della Russia”. E la stesura del manuale è stata affidata al metropolita di Crimea, noto come il "padre spirituale" di Putin.
Mosca (AsiaNews) - Dal 1° settembre 2026 nelle scuole russe verrà insegnata una nuova materia, le “Fondamenta della cultura morale e spirituale della Russia” (abbreviata come Odnknr), allo scopo di formare ai valori tradizionali “umani universali” che stanno alla base di tutte le religioni. Il manuale specifico di questa materia, un vero e proprio “catechismo russo”, verrà preparato dal metropolita della Crimea, Tikhon (Ševkunov), noto come il “padre spirituale” di Vladimir Putin. La stesura del testo è affidata all’università statale pedagogica di Mosca, che ha chiesto al patriarcato di Mosca le linee-guida, affidate appunto al metropolita-pubblicista, cineasta e scrittore, come ha ufficialmente comunicato il servizio stampa del ministero della pubblica istruzione.
Il manuale non sarà soltanto un’esposizione di principi astratti, ma verrà illustrato e spiegato con “gli esempi della vita dei grandi uomini della Russia”. Negli ultimi anni la nuova materia era stata inserita negli argomenti riguardanti la “Cultura dei popoli della Russia” e nella “Storia della nostra regione” a seconda del luogo di appartenenza dell’istituto scolastico, ma queste varianti erano state criticate direttamente dal patriarca di Mosca Kirill (Gundjaev), che ha esortato a “non escludere dalle classi delle scuole medie l’insegnamento specifico dei valori”. Durante le “Letture natalizie” di febbraio, il patriarca aveva poi annunciato con grande soddisfazione che la sua richiesta era stata accettata, coinvolgendo tutti i docenti di storia nell’esposizione della materia “morale-spirituale”, proprio per evidenziare le dimensioni e le figure più meritorie della storia russa.
Il metropolita Tikhon non sarà soltanto il principale consulente e ispiratore del nuovo manuale, ma agirà in base alla recente nomina decisa direttamente dal presidente Vladimir Putin, che lo ha inserito nel nuovo gruppo di lavoro sulle questioni dell’educazione dei bambini e della gioventù, che raduna rappresentanti di tutti gli organismi statali interessati. Il direttore di questa commissione è il vice-capo dell’amministrazione presidenziale, l’ex-premier Sergej Kirienko, insieme al consigliere presidenziale Andrej Fursenko, ex-ministro dell’istruzione, e al vice-premier Dmitrij Černyšenko. Il gruppo ha il compito di stabilire le misure necessarie per “formare un unico ambito educativo” in tutte le organizzazioni legate alle attività di istruzione, verificando e rivedendo tutti i programmi scolastici sia delle primarie che delle scuole medie e professionali, fino all’istruzione superiore.
Nelle varianti precedenti della “Cultura dei popoli”, secondo le verifiche, era stata data un’interpretazione ritenuta “nociva” della dinastia dei Romanov, dal ‘600 al ‘900, e nel nuovo programma non ci saranno più le espressioni “Stato di diritto” e “società civile”, ritenute soltanto “influssi occidentali” sulla fase finale e “degradante” dello Stato degli imperatori, ormai troppo imparentati con le dinastie occidentali. Si tratta di una delle valutazioni più tipiche del metropolita Tikhon, che ripete spesso come “la Russia può esistere soltanto nella dimensione imperiale”, come quella dei monarchi cinque-seicenteschi a partire da Ivan il Terribile.
Come ha già anticipato il ministro dell’istruzione Sergej Kravtsov, la storia della Russia andrà riscritta secondo i principi “morali e spirituali” fin dai tempi della Rus’ di Kiev, escludendo il concetto di “colonizzazione” delle tribù slave “della pianura”, i cosiddetti poljani che vengono contrapposti ai drevljani, anticipando la divisione tra polacchi-ucraini e russi, secondo la descrizione dell’antica Cronaca di Nestor. Si tratta di una definizione divenuta classica nei testi degli studiosi russi fin dall’800, e ancor più nei tempi sovietici, e che ora andrà sostituita con il termine osvoenie, “appropriazione”, per indicare un processo secondo cui i russi si sono espansi su territori ancora vuoti o non civilizzati, senza quindi prevaricare i diritti di altre popolazioni, ma portando gli “autentici valori”, mentre la “colonizzazione” andrà attribuita soltanto ai regni e alle nazioni occidentali.
21/10/2023 09:00
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