Il contributo di Ulan Bator alla cura dell'ambiente
Il governo mongolo sta ampliando le collaborazioni internazionali per progetti sulla tutela del suo delicato ecosistema e la lotta al cambiamento climatico. Varate una serie di iniziative con il governo tedesco tra cui un censimento delle aree boschive del Paese e un laboratorio sull'individuazione dei metalli pesanti nell'atmosfera. Nell'agosto 2026 la Mongolia ospiterà la conferenza dell'Onu sulla lotta alla desertificazione.
Ulan Bator (AsiaNews) - La Mongolia sta cercando di concordare a livello internazionale diversi progetti per la transizione a uno sviluppo ecologico in grado di rispondere alle sfide sempre più urgenti dei nostri tempi. Nei giorni scorsi si è tenuta a Ulan-Bator una trattativa con i rappresentanti del governo federale della Germania, in cui sono intervenuti in particolare i membri del ministero mongolo per la cura dell’ambiente e i cambiamenti climatici. A guidare le delegazioni vi era il segretario di Stato Batbaar Šurenčuluun e diversi dirigenti di ministeri, banche, istituti scientifici e agenzie tedesche.
Durante l’incontro è stata sottolineate l’importanza di allargare e approfondire le relazioni e la collaborazione tra i due Paesi, confermando l’impegno comune per la difesa dell’ambiente, che ha già prodotto importanti risultati negli anni passati. Si rende necessario ampliare la rete dei territori sotto particolare tutela in Mongolia, realizzando misure di contrasto ai cambiamenti climatici distruttivi, e amministrando in modalità sempre più efficaci le zone boschive e le risorse naturali del Paese asiatico, i cui vantaggi si riflettono a catena sull’intero continente fino all’Europa.
Šurenčuluun ha ribadito che la protezione dell’ambiente è una priorità nei progetti di cooperazione tra Mongolia e Germania, esprimendo la sua gratitudine per il sostegno alla rielaborazione della legislazione in questo campo, e a tanti importanti documenti di sviluppo in varie direzioni. Le parti hanno concordato anche un ampliamento della partecipazione del settore privato nella realizzazione del piano di sviluppo verde della Mongolia entro il 2030.
Uno dei progetti più importanti è l’inventariazione a finalità molteplici dei boschi dell’intero territorio, e il sostegno al partenariato globale per un “Allargamento delle responsabilità dei produttori”, di grande importanza nell’affermare i principi di produzione e consumo sostenibile, entrando nei dettagli di questi aspetti nel lavoro previsto dalle delegazioni nel corso di alcuni giorni. Un esempio che è stato illustrato nell’incontro è l’attività del Laboratorio centrale per l’Ambiente, aperto preso l’Agenzia nazionale di meteorologia di Ulan-Bator, che ha dimostrato di essere in grado di determinare oltre 70 generi di metalli pesanti nell’atmosfera, nell’acqua e nel suolo in oltre 100 obiettivi della capitale, e più di 300 in tutto il resto del Paese, grazie ai nuovi sistemi di analisi messi a punto grazie alla collaborazione internazionale.
Sempre in questi giorni è al lavoro in Mongolia il gruppo di pianificazione del segretariato della Convenzione dell’Onu per la lotta contro la desertificazione (Unccd), con la missione di coordinare la documentazione necessaria per attivare l’accordo recentemente sottoscritto dal governo di Ulan-Bator con l’Unccd in vista della conferenza che si sta organizzando nella capitale della Mongolia, che si terrà dal 17 al 28 agosto del 2026. Si prevede una specificazione della logistica interna e della composizione delle delegazioni, rendendo il Paese un punto di riferimento importante per la cooperazione internazionale in campo ecologico.
L’apertura della Mongolia a queste forme sempre più intense di collaborazione internazionale è un segno della volontà del Paese di uscire dalle contraddizioni e dai ritardi evidenziati negli ultimi decenni post-sovietici, che hanno avuto fasi di acuta contrapposizione sociale interna e chiusure verso la collaborazione con altri Paesi a livello regionale e internazionale. La posizione centrale del Paese degli eredi del grande impero medievale eurasiatico potrà favorire un’autentica rinascita non solo della Mongolia, ma dell’intero continente asiatico, come ha ribadito il segretario di Stato negli incontri con i tedeschi e con i rappresentanti dell’Onu.
03/10/2020 08:19
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