04/11/2010, 00.00
INDIA
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Il nazionalismo e il fanatismo le più grandi sfide dell’India

di Santosh Digal
Il Partito del Congresso individua nel nazionalismo esasperato, nel fanatismo e nelle rivendicazioni eccessive di autonomia i maggiori pericoli che l’India si trova ad affrontare oggi. Padre Prakash: il governo dovrebbe promuovere la tolleranza religiosa.

New Delhi (AsiaNews) – Il nazionalismo esasperato è una delle più grandi sfide che l’India si trova ad affrontare oggi, oltre al terrorismo e alle rivolte separatiste, ha affermato il Partito del Congresso, al potere attualmente. Il messaggio rivolto alla nazione è che la battaglia contro il localismo di ogni tipo, così come contro ogni genere di fanatismo deve continuare senza flessioni, ha detto il capo del Partito del Congresso Sonia Ghandi alla riunione Comitato di tutta l’India della formazione politica svoltasi a New Delhi.

Il nazionalismo sta continuamente erodendo la cultura composita dell’India, è stato detto durante i lavori del Comitato, e c’è la necessità di denunciare la politica dell’ Rashtriya Swayamsevak Sangh (RSS), cioè la politica nazionalistica Hindu; così si è espresso Pranab Mukherjee, ministro federale. Ci sono centinaia di incidenti di carattere locale e nazionalistico insieme, provocati dai nazionalisti Hindu, specialmente negli stati dell’Orissa, del Gujarat e del Karnataka. Le minoranze religiose, come cristiani e musulmani, hanno vissuto attacchi sporadici nel corso degli ultimi quindici anni.

L’Orissa è stata la scena di violenze negli anni recenti. Si pensa che oltre 100 persone siano morte e decine di migliaia siano state forzate a fuggire dalle loro case nella violenza contro i cristiani sin dal 2007. L’India è una nazione a maggioranza hindu e gruppi di fanatici hindu hanno espresso la loro rabbia per la diffusione del cristianesimo, specialmente nelle più povere aree rurali del Paese.

Il sacerdote gesuita Cedric Prakash, noto attivista per i diritti umani a capo di Prashant, un istituto di ricerca e azione sociale a Ahmedabad ha detto ad AsiaNews: “I governi centrale e statali dovrebbero difendere lo spirito della Costituzione indiana e promuovere la tolleranza religiosa. Per questo ci vuole una volontà politica più forte delle semplici parole”.

Padre Prakash è anche il portavoce della comunità cristiana del Gujarat e il segertario del Consiglio dei vescovi della regione occidentaòe. Ha sottolineato che ci sono interessi concreti di partiti politici come il Bharatiya Janata Party, partito nazionalista hindu, alla radice di molta violenza nel Paese, e di molti incidenti e violazioni di diritti umani. E spesso i più poveri sono vittime dell’egoismo dei politici e del fanatismo di alcuni religiosi.

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