23/07/2007, 00.00
INDIA
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Il saluto della Chiesa cattolica indiana al neopresidente Patil

di Nirmala Carvalho
Pratibha Patil è la prima donna presidente dell’India. Le congratulazioni e le considerazioni del cardinale Toppo, presidente della Conferenza episcopale. Come governatore del Rajasthan ha respinto una legge anticonversione, dimostrando le sue convinzioni laiche e rispettose dei diritti.

New Delhi (AsiaNews) – Pratibha Patil, 72 anni, è la prima donna presidente dell’India. Un commento positivo alla sua elezione è venuto dal card. Telesphore Toppo, presidente della Conferenza epicopale, che ha sottolineat la laicità mostrata dal nuovo capo dello Stato.

La Patil, candidata dell’United Progressive Alliance Government Congress Party e dei suoi alleati ha ottenuto quasi i due terzi dei voti, sconfiggendo l’attuale vicepresidente Bhairon Singh Shekhawat sostenuto dal Partito Bharatiya Janata.

La Patil, ex governatore del Rajasthan, ma non troppo conosciuta dalla popolazione nazionale prima della candidatura, ha stretti legami con la dinastia politica Nehru-Gandhi e ha sostenuto l’ex premier Indira Gandhi. Le lascia il posto il presidente Kalam, molto apprezzato dalla Nazione, che dopo i 5 anni di mandato ha seguito l’uso di non ripresentarsi per una seconda nomina. I sostenitori dicono che la sua elezione ha il favore dei milioni di donne indiane che si battono ogni giorno contro diffuse discriminazioni.

Durante la campagna elettorale è stata oggetto di gravi accuse, come aver protetto il fratello in un’indagine per omicidio e aver partecipato a numerose irregolarità finanziarie.

Al momento dell’annuncio ufficiale si è rivolta ai sostenitori, riuniti sotto la sua residenza. “Ringrazio il popolo dell’India – ha detto – e ogni uomo e donna. Questa è una vittoria dei principi che la nostra gente sostiene”.

Il cardinale Toppo vede con favore l’elezione di una donna che ha sempre mostrato rispetto per i principi laici. “La Chiesa indiana – dice ad AsiaNews - dà di cuore il benvenuto al nuovo presidente Pratibha Patil. La comprendiamo nelle nostre preghiere con l’augurio che svolga il suo ufficio sempre con attenzione alla visione dei Padri fondatori della Nazione”. “Per la Chiesa cattolica quest’elezione è molto gradita anche perché la Patil, come governatore del Rajasthan, si è rifiutata di firmare la legge anticonversione [che puniva l’attività di conversione degli indù al cristianesimo o a un’altra fede] resistendo alle pressioni, dando sicura prova della sue credenziali laiche e della capacità di sostenere pressioni esterne”.

“Ci auguriamo che questa elezione sia anche un passo importante verso una generale uguaglianza nel Paese. E’ importante il contributo dato dalle donne ai valori dell’India. Sin dall’indipendenza, nel 1947, l’India ha adottato varie leggi ‘per aiutare e proteggere le donne’, e ora ci sono molte donne nelle forze armate, nelle imprese commerciali, in posti di rilievo nei media e nel governo, ci sono molte ragazze nelle scuole. Nei consigli di villaggio un terzo dei seggi sono ora riservati alle donne. Tuttavia in molti posti, specie in villaggi rurali, le donne sono ancora relegate in posizioni di secondo piano; questa elezione darà un grande aiuto a tutte le donne del Paese. Dopo Indira Gandhi, la prima donna premier, ora l’India dà il benvenuto al suo primo presidente donna.” “Sarà un buon presidente. Dio benedica il nostro presidente”.

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