12/02/2007, 00.00
ISRAELE - PALESTINA
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Il sindaco di Gerusalemme blocca i lavori alla spianata delle Moschee

Nei giorni scorsi vi sono stati scontri fra polizia israeliana e manifestanti palestinesi. L’interruzione serve a chiarire alla popolazione araba che non vi sono “secondi fini” nella costruzione della rampa.

Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) – Il sindaco di Gerusalemme Uri Lupolianski ha deciso di sospendere i lavori alla spianata delle moschee, che nei giorni scorsi hanno provocato scontri fra la polizia israeliana e manifestanti palestinesi. Ma il primo ministro Ehud Olmert esige che continuino gli scavi archeologici del sito.

Ieri in tarda serata, Lupolianski, d’accordo col rabbino del Muro occidentale Shmuel Rabinovich, ha deciso di interrompere la costruzione della nuova rampa di accesso alla spianata, dopo aver sentito autorità municipali, capi delle comunità musulmane e altri rappresentanti della popolazione araba di Gerusalemme est (la città vecchia).

Lupolianski ha spiegato che il piano di costruire il passaggio dalla porta dei Maghebini (o “del letame”), “ha generato un’ondata di voci e speculazioni sulle reali intenzioni di Israele verso la moschea di Al-Aqsa”. I lavori saranno ripresi solo quando tutte le voci si saranno calmate.

All’inizio dei lavori, lo scorso 6 febbraio, arabi israeliani, palestinesi in Cisgiordania e diversi governi in Medio oriente hanno criticato la decisione, accusando Israele di voler distruggere la spianata indebolendo le fondamenta.

Lupolianski ha aggiunto che egli desidera che il pubblico e i critici dei lavori si rendano conto del piano e che la rampa non è offensiva verso il luogo, né entra sulla spianata. “È importante – ha detto – che non ci siano sentimenti secondo cui questo è stato fatto di nascosto o per secondi fini”.

La spianata delle Moschee è costruita sulle rovine del tempio di Gerusalemme, distrutto dai romani nel 70 d.C. Esso costituisce il terzo luogo sacro dell’Islam, dopo la Mecca e Medina. La parte occidentale della spianata comunica con il cosiddetto “Muro del pianto”, i resti del tempio ebraico, uno dei punti più sacri dell’ebraismo.

La decisione di Lupolianksi è stata criticata da associazioni di coloni ebrei che domandano al sindaco di “non arrendersi alle minacce”. Intanto il premier Olmert ha stabilito che continuino i lavori archeologici sotto la spianata. Tali lavori sono necessari per la legge israeliana per evitare che le future costruzioni distruggano testimonianze e resti del passato.

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