30/11/2015, 00.00
INDONESIA
Invia ad un amico

Imprenditore musulmano: Rendiamo Bali la meta del turismo “secondo la sharia”

di Mathias Hariyadi
Il presidente della Sharia Economic Society ha proposto la creazione di servizi specifici in accordo con la legge musulmana nell’isola più visitata dell’Indonesia. L’idea, dice, funziona dal punto di vista economico perché attira i visitatori che richiedono servizi “halal”. Numerose critiche si sono levate in tutto l’arcipelago: “Non rovinate Bali, luogo di tolleranza e di incontro”.

Jakarta (AsiaNews) – Rendere Bali, la meta turistica più visitata dell’Indonesia, un centro turistico “in linea con la sharia” islamica. È la proposta di Muliaman Hadad, presidente della Sharia Economic Society (Mes) indonesiana, che ha parlato da Denpasar, capitale dell’isola. L’idea è quella di implementare una serie di servizi specifici, che siano in accordo ai più rigidi dettami della legge islamica. “Bali è perfetta per questo scopo, perché non provare? Almeno sette milioni di persone – ha ricordato Hadad – visitano Bali ogni anno, e tre milioni vengono dall’estero. Quindi perché le persone che gestiscono il turismo sull’isola non alimentano l’idea di organizzare un turismo in linea con la sharia come fanno in Malaysia e Thailandia e altri Paesi del Medioriente?”.

L’imprenditore musulmano ha tenuto a sottolineare che la proposta non ha a che fare in modo diretto con la religione, ma mira ad incrementare i guadagni e il volume di visitatori. L’idea, dice, è vincente dal punto di vista economico, perché attirerebbe anche quella fetta di consumatori che richiedono trattamenti speciali come, per esempio, una cucina halal [consentita ndr]. Muliaman Hadad ha fatto richiesta al presidente del Mes di Bali di prendere in seria considerazione la proposta.

Anche se Hadad ha rassicurato che l’idea non è volta a creare una Bali “più musulmana”, molte proteste si sono levate in tutto l’arcipelago da parte della società civile e non solo. Studenti, lavoratori del settore turistico e politici (incluso l’ex capo della polizia di Bali) si sono espressi contro la creazione di un turismo obbediente alla sharia.

Nell’isola di Bali, unico luogo a maggioranza indù dell’Indonesia, la tradizione islamica del Paese e le consuetudini moderne e occidentali dei turisti convivono in modo pacifico, rendendola un’oasi di tolleranza. Gli indù sono liberi di praticare il loro culto in pubblico, e negli anni passati l’isola ha accolto rifugiati in fuga dagli scontri settari avvenuti a Jakarta, fossero essi di etnia cinese o cristiani.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
La Corte Suprema assolve Ba’asyir dalle accuse
22/12/2006
Russia, gli hotel pronti a lanciare "camere halal" per la clientela musulmana
20/08/2016 08:55
Aumentano i turisti musulmani e gli aeroporti giapponesi si attrezzano per divenire "islam-friendly"
11/04/2014
Attentatori di Bali: per l’islam sono eroi o criminali?
27/10/2008
Massima allerta a Bali per il rischio di attentati
22/10/2008


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”