17/06/2025, 12.04
BANGLADESH
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In Bangladesh 1 bambino ogni 5 nasce prematuro

di Sumon Corraya

La figlia di Sumi Begum è morta dopo soli quattro giorni dalla nascita anticipata. Nel Paese ogni anno sono 600mila i bambini prematuri, con una quota rispetto al numero totale dei parti che è la più alta al mondo. La Bangladesh Medical University ha discusso del tema con Save the Children. Formazione della famiglia, migliori servizi e sensibilizzazione gli interventi proposti. 

Dhaka (AsiaNews) - Sumi Begum, una giovane madre di un villaggio vicino a Savar, distretto di Dhaka, ha dato alla luce sua figlia Ayesha con due mesi di anticipo. Con un peso di appena 1,4 kg, la bambina faticava a respirare, ma la clinica locale non disponeva di attrezzature essenziali come un’incubatrice o l'ossigeno. Avvolta in vestiti caldi e nella speranza, Ayesha è morta tra le braccia della madre il quarto giorno di vita a causa di un’infezione e di polmoni poco sviluppati. “Non sapevo nemmeno cosa significasse nascita prematura”, ha detto la mamma, che ora condivide la sua storia per sensibilizzare le altre donne della sua comunità.

Come Sumi, migliaia di madri affrontano tragedie simili in Bangladesh. Ogni anno nel Paese nascono circa 600mila bambini prematuri, ovvero 1 su 5 dei nuovi nati. Questi neonati sono altamente vulnerabili alle complicazioni dovute alla gestazione incompleta, che spesso li conducono alla morte. Gli esperti sottolineano l'urgente necessità di prevenire le nascite premature per ridurre la mortalità neonatale.

Questa preoccupazione è stata affrontata in un recente incontro presso la Shaheed Dr. Milton Hall, organizzato dal Dipartimento di Neonatologia della Bangladesh Medical University (BMU) e da Save the Children. La professoressa associata Sadeka Chowdhury Moni ha dato il benvenuto, mentre la collega Ismat Jahan ha presentato la relazione principale. Ha spiegato il progetto SWAP (Saving Women and Premature Babies), che fornisce assistenza materna e neonatale in cinque ospedali del Paese. Finora, ha assistito 165mila madri incinte e 87mila neonati, e ha formato 1.500 operatori e operatrici sanitari. Gli interventi promossi, come i dispositivi che erogano flussi di aria senza elettricità (Vayu Bubble CPAP), la formazione incentrata sulla famiglia, la pratica della Kangaroo mother care e la rianimazione neonatale hanno migliorato significativamente i tassi di sopravvivenza.

Il professor Abdul Mannan, presidente del Dipartimento di Neonatologia, ha sottolineato che dei tre milioni di bambini che nascono ogni anno in Bangladesh, il 20% è prematuro. Si tratta del tasso più alto a livello globale. Sebbene la mortalità neonatale sia scesa a 20 su 1.000 nati vivi, il raggiungimento dell'obiettivo di 12 nel 2030 rimane una sfida, che necessità sinergia e impegno continui.

La professoressa Tabassum, titolare della cattedra di fitoterapia in ostetricia alla Bangladesh Medical University, ha sottolineato che le nascite premature sono rimaste costantemente alte nell'ultimo decennio, e che sono state fatte poche ricerche per affrontarne le cause principali. I fattori che contribuiscono sarebbero la cattiva salute materna, la malnutrizione, la mancanza di cure prenatali, l'ipertensione, il diabete, le gravidanze precoci e l'abuso di sostanze. L'autrice ha esortato a promuovere campagne di sensibilizzazione più incisive, a migliorare i servizi di maternità e a potenziare l'assistenza sanitaria materna per invertire la tendenza.

Intervenendo come ospite principale all'incontro, il vice rettore della BMU, professor Shahinul Alam, ha affermato che l'assistenza centrata sulla famiglia (FCC) per i neonati, attuata attraverso il progetto Saving Women and Premature Babies (SWAP), sta contribuendo in modo significativo a salvare le vite di madri e bambini. “Se questo metodo verrà applicato scientificamente su scala più ampia, potrà portare a cambiamenti trasformativi nell'intero sistema sanitario”, ha dichiarato.

Anche Shondha Peris, ostetrica cattolica di Natore che ha ricevuto una formazione sulla maternità sicura da Caritas Bangladesh, ha condiviso con AsiaNews la sua prospettiva. “In Bangladesh, la mancanza di consapevolezza sulla salute materna durante la gravidanza è uno dei principali fattori alla base della morte dei bambini prematuri”, ha detto. "Le cause principali includono la sindrome da distress respiratorio acuto, infezioni come sepsi e polmonite, asfissia da parto e complicazioni dovute al basso peso alla nascita. Questi problemi sono spesso aggravati da un accesso limitato a cure neonatali di qualità e da strutture mediche inadeguate”.

Peris ha riportato, infine, l’attenzione sulle necessarie soluzioni. “Possiamo ridurre le morti premature dei neonati migliorando l'assistenza neonatale con un maggior numero di incubatrici e di operatori sanitari qualificati, assicurando un trattamento tempestivo delle infezioni e promuovendo l'assistenza al parto qualificata - ha affermato -. È inoltre essenziale ampliare l'accesso ai servizi di salute materna e sensibilizzare la comunità sulle cure prenatali”.

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